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Cronaca

Spese in Provincia, Renzi in tribunale: "Querelo chi dice fake news"

Tensione al processo contro l'accusatore Maiorano, allontanato più volte dall'aula

Momenti di tensione al tribunale di Firenze per il processo per diffamazione nei confronti di Matteo Renzi in cui è imputato Alessandro Maiorano, l'ex dipendente del Comune di Firenze che ha accusato l'ex premier delle cosiddette "spese pazze" ai tempi in cui ricopriva l'incarico di Presidente della Provincia.

Il processo è scaturito da una querela presentata dallo stesso Renzi, che oggi, dopo alcune udienze in cui non si era presentato, è arrivato in aula in qualità di testimone accompagnato dall'avvocato Federico Bagattini. Durante l'udienza Maiorano è stato più volte espulso dall'aula per essere intervenuto senza che gli fosse stata data la parola durante la deposizione dell'ex premier.

"Inizia la fase tolleranza zero - ha detto all'uscita Matteo Renzi - io sono circondato da centinaia di frasi false, di offese, di insulti, di dichiarazioni che assomigliano molto di più a fake news che a realtà. Abbiamo deciso di iniziare a querelare e a citare in giudizio per risarcimento civile: chi dice fake news sarà perseguito e io spero anche condannato. Oggi è il giorno zero di una fase nuova".

L'avvocato Carlo Taormina, che difende Maiorano, ha parlato di una "autentica intolleranza nel contesto giudiziario rispetto alle accuse nei confronti di Renzi", che si è "dimostrato il personaggio spocchioso e tracotante che tutti quanti abbiamo conosciuto". "Non siamo riusciti ad avere una risposta sul punto essenziale, cioè se i soldi spesi fossero di carattere istituzionale".

Il 15 ottobre la prossima udienza del processo, la parola andrà all'accusatore Maiorano.

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