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Cronaca

Malato di tumore viene operato al rene sbagliato: aperta un’inchiesta

Il medico si sarebbe accorto dell'errore prima della fine dell'intervento nella sala operatorio di Ponte a Niccheri, togliendo poi quello malato

Uno sbaglio in sala operatoria su cui sia la Asl sia l'assessorato alla salute della Regione Toscana hanno aperto un’inchiesta. La storia è quella di un uomo finito sotto i ferri all’ospedale di Ponte a Niccheri perché malato di tumore ma operato al rene sbagliato. Vicenda riportata da La Repubblica.  Il quotidiano ha anche precisato come il medico si sia accorto dell’errore mentre si trovava ancora in sala operatoria tanto da togliere il rene malato, e lasciare parte di quello che riteneva sano. Dagli esami successivi si è anche scoperto che il 'malaccio' aveva nel frattempo attaccato anche il rene considerato sano, e che quindi sarebbe stato comunque necessario intervenire.

 Il caso però è diventato un punto di scontro sulla Sanità. Il vicepresidente della commissione sanità Stefano Mugnai (FI) ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale. “Nel 2011 a Pisa - ha fatto sapere Mugnai- un paziente è stato operato per un tumore alla prostata che non aveva: i suoi referti erano stati scambiati con quelli di un altro paziente, e il caso è salito alla ribalta delle cronache solo in questi giorni. Nel 2012, al policlinico di Careggi a Firenze, uno scambio di pazienti in reparto provocò la somministrazione errata di una trasfusione, con esposizione a un grado di rischio altissimo per il paziente. Oggi, si apprende invece che sempre a Firenze, all’ospedale di Ponte a Niccheri, un paziente oncologico sarebbe stato operato al rene sano. Che poi sano in realtà alla fine è risultato non essere, ma questo durante la sessione operatoria ancora non lo si sapeva e quindi l’errore c’è tutto. La catena è lunga e serrata. Questa che abbiamo rimesso assieme non è neppure completa, e ci chiediamo come la giunta regionale valuti l’insieme di questi eventi”.

“Ci viene il sospetto - ha concluso - che questa serie di sbagli sia anche il prodotto di una governance sanitaria che carica a dismisura gli operatori, a tutti i livelli, di responsabilità e mansioni spesso in maniera ondivaga e senza che vi sia una visione prospettica e d’insieme del sistema sanitario che, lo ricordiamo, manca di pianificazione da tutta la legislatura. Questo genera un’incertezza che mina i livelli di concentrazione aumentando il rischio di errore umano e, in definitiva, di eventi avversi come questi e altri”.  .

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