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Cronaca

Turismo via web: falso un terzo delle recensioni per alberghi o ristoranti

Il grido di allarme è stato lanciato da Fipe-Confcommercio Toscana che in un report ha illustrato come si sia formato "un vero e proprio mercato delle recensioni"

“False” almeno un terzo delle recensioni di alberghi e ristoranti che circolano sui siti di viaggi come Tripadvisor. Ne è sicuro Aldo Cursano, vicepresidente vicario nazionale di Fipe-Confcommercio, che questa mattina ha presentato i primi risultati del monitoraggio partito dalla Toscana. “Sedicenti clienti screditano, chiaramente senza averli mai nemmeno visitati – ha dichiarato – locali altrimenti di rinomata fama e popolarità”. Secondo Cursano, “siamo arrivati purtroppo a dover constatare che non si tratta di casi isolati, ma di un vero e proprio mercato delle recensioni, a volte di vera e propria estorsione ai danni dell'esercente”.

AGENZIE – E l’inchiesta è arrivata a smascherare una procedura ormai consolidata. Tutto ruota attorno ai più o ai meno che ruotano attorno ad un locale. Numeri ma soprattutto ‘voci’ che fanno la differenza di chi da casa si appresta a fare le proprie scelte. Per questo cominciano a manifestarsi, come afferma l’associazione, fenomeni come recensioni comprate in blocchi per risalire le classifiche di gradimento, con la nascita di agenzie che ‘assoldano’ studenti per scrivere false recensioni. Il tutto talvolta condito con palesi inesattezze. Non solo alcuni ristoratori addirittura hanno anche subito “gli atteggiamenti ricattatori di alcuni fornitori senza scrupoli”, ha aggiunto Cursano.

Per questo Fipe Toscana ha approntato un gruppo di lavoro per il monitoraggio delle recensioni relative ai ristoranti della regione. Un progetto pilota per verificare la plausibilità delle recensioni stesse, allertare i proprietari se vengono riscontrati casi sospetti di recensioni non autentiche, segnalare ai responsabili del portale eventuali calunnie o giudizi infondati e valutare la necessità di intraprendere azioni legali. “Il pretesto addotto dai responsabili di diversi portali dell’impossibilità di controllare ogni singolo contenuto è smentito dall’esistenza di software idonei”, ha affermato Umberto Rapetto, docente di investigazioni digitali e sicurezza nelle telecomunicazioni.
 

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