rotate-mobile
Cronaca Centro Storico / Via Camillo Benso Conte di Cavour

Leghisti aggrediti in via Cavour, il Collettivo: “Ci hanno provocato”

Parlano i ragazzi del Collettivo che due giorni fa ha contestato l'operazione della Digos contro alcuni giovani "anarchici". I sindacati si schierano con i ragazzi e rilanciano: è "ricominciata la caccia alle streghe"?

“Ci hanno provocato”, queste poche parole ci dice Andrea del Collettivo di Lettere riferendosi all’aggressione subita da quattro esponenti della Lega Nord avvenuta mercoledì pomeriggio in via Cavour di fronte al palazzo della Regione.
“I membri della Lega sono usciti dalla sede della Regione – continua Andrea – e poco dopo abbiamo iniziato a sentire le loro offese più o meno velate, per loro eravamo un gruppo di bestie”. A questo punto, secondo il racconto di Andrea, i ragazzi del collettivo, una quarantina in tutto, che in quel momento stavano dando vita al sit-in di protesta sotto la prefettura contro le ventidue misure cautelari emesse dalla Digos, hanno risposto per le rime.

“Abbiamo reagito alle loro provocazioni, qualcuno li ha offesi, loro hanno replicato, così qualcuno gli è corso incontro. I tre esponenti della lega sono scappati e si sono rifugiati dietro tre agenti della polizia municipale”. Secondo la ricostruzione del collettivo i tre agenti municipali si sono travati nel mezzo, si sono più volte rivolti ai collaboratori del Carroccio invitandoli a non alimentare inutili tensioni: “non sono volati schiaffi, pugni, calci ne tantomeno nessuno è stato colpito da un casco – continua Andrea – c’è stata un aggressione verbale, qualche spintone, qualche sputo, ma nulla di più anche perché glia genti erano nel mezzo, tra noi e loro.
 Anzi i tre della Lega invitavano di continuo gli agenti municipali a fermare la manifestazione perché non autorizzata”. Tutto è durato pochi attimi, poi i due gruppi contendenti si sono definitivamente allontanati tra loro. “Il nostro sit-in sotto la prefettura aveva un valore simbolico, di forte protesta contro le misure cautelari emesse dal Gip, ma anche per denunciare un’operazione che si basa sul niente”. Il collettivo denuncia che dei ventidue coinvolti, ventuno sono iscritti all’Università di Firenze e i cinque agli arresti domiciliari, dicono dal collettivo, sono esponenti del movimento studentesco fiorentino: “mi pare - conclude Andrea – che di cellule anarchiche ci sia ben poco, basta entrare in qualsiasi sito internet del collettivo per capire quanto questa verità sia infondata. Non ci fermeremo, i legali del collettivo sono già all’opera, e se qualcuno, tipo il ministro Frattini (lunedì mattina a Firenze) con questa operazione ha pensato di intimorirci in previsione della manifestazione che abbiamo organizzato il nove di maggio a Firenze contro la guerra si sbaglia di grosso”.

LA VERSIONE DELLA LEGA - Ieri mattina i quattro collaboratori leghisti, vittime dell’aggressione si sono presentati ai giornalisti con collari e stampelle ed una prognosi di cinque o sei giorni. “Eravamo appena usciti dal Consiglio Regionale per recarci a prendere un gelato nei pressi del mercato di San Lorenzo, come facciamo sempre – spiega Riccardo Galligani, con il collare –, quando alcuni anarchici ci hanno aggrediti. Io mi sono beccato un cazzotto che mi ha provocato una lesione al rachide cervicale”. Andrea Barabotti è stato un po’ l’oggetto del contendere. Oltre a portare una pochette verde, assomiglia a Renzo Bossi tanto da essere soprannominato “i’ triglia”. “Ho ricevuto un colpo con un casco e diversi calci, pugni e sputi. Sono finito all’ospedale e adesso dovrò portare le stampelle per diversi giorni.

Quanto avvenuto non ci impedirà certo di continuare a manifestare le nostre idee, ma, al contrario, ci ha dato maggiore forza e maggiore coscienze che le nostre battaglie sono giuste e hanno un senso”. Manuel Laurora, un altro collaboratore del partito non era nel mezzo dei “tafferugli”, ma ha visto la scena da: “Gli anarchici hanno scambiato uno dei ragazzi per Renzo Bossi. L’hanno infamato e lo hanno colpito con un casco da moto. Poi, l’hanno preso a calci, a pugni e a sputi. Per fortuna che nessuno è caduto in terra, altrimenti lo massacravano. Non contenti, ci hanno minacciato di morte dicendoci di averci “schedato” come succedeva negli Anni di Piombo”.
DIGOS - A seguito dei tafferugli davanti alla sede regionale di via Cavour e in seguito agli scontri a Santa Maria Novella, tra le Forze dell’Ordine e i manifestanti dei collettivi sono state denunciate sei persone.

SINDACATI - Solidarietà ai ventidue ragazzi coinvolti nell’inchiesta della Digos sulle nuove cellule anarchiche arriva dall’Unione Sindacale di Base fiorentina che si domanda se sia “ricominciata la caccia alle streghe”.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Leghisti aggrediti in via Cavour, il Collettivo: “Ci hanno provocato”

FirenzeToday è in caricamento