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Cronaca

Flashmob per salvare il Sistema Sanitario Nazionale. Bezzini, assessore regionale: “Si rischia la regressione”

La firma di tutti gli ordini professionali in Palazzo Medici Riccardi

Una benda davanti agli occhi, tutti insieme per difendere il sistema sanitario nazionale. Con questo flashmob gli ordini delle professioni sanitarie hanno voluto ricordare che bisogna aprire gli occhi e non gestire alla cieca un sistema vitale per il Paese. In piazza Santissima Annunziata erano presenti tutti i rappresentanti delle associazioni professionali sanitarie e sociosanitarie, insieme per siglare un patto per la salute della Consulta permanente delle professioni della Città metropolitana di Firenze. Il gruppo di professionisti e cittadini si è spostato poi in Palazzo Medici Riccardi per spiegare meglio gli obiettivi che la Sanità toscana vuole darsi per riportare il tetto della spesa a un valore sostenibile per venire incontro ai cittadini. “La sanità pubblica è a rischio e se non si rimedia a questo costante sottofinanziamento – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini –, è chiaro che rischiamo una regressione dei servizi e delle tutele per i cittadini e uno spostamento verso il privato. Per garantire il carattere universalistico della Sanità servono più risorse. Da tanti anni noi spendiamo più di quanto viene trasferito dal fondo nazionale sanitario per garantire i servizi ai cittadini. Nonostante tutto siamo comunque la seconda regione, dopo l’Emilia Romagna, che garantisce i servizi di assistenza essenziale”.

Per questi motivi la Città metropolitana di Firenze ha promosso la costituzione della Consulta delle professioni sanitarie e sociosanitarie e si è arrivati a una firma congiunta su diversi obiettivi, tra cui potenziare la prevenzione e la promozione della salute, investire nelle Case della Comunità come cuore del sistema di salute territoriale, sostenere la formazione degli operatori sanitari e sociosanitari in un’ottica di integrazione multiprofessionale. “Questo è un giorno importante perché finalmente prende piede un documento con la firma congiunta di tutti gli Ordini professionali sanitari e sociosanitari – ricorda il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, Pietro Dattolo –. È un appello per salvare il nostro sistema sanitario nazionale. Non so se siamo ancora in tempo. Quindi, se non ora quando”.

Nel documento firmati nella sede della Città metropolitana di Firenze, si parla di integrazione sociosanitaria come scelta strategica virtuosa per superare un sistema settoriale a compartimenti stagni, realizzando una visione d’insieme del cittadino per tutelare la sua salute sotto tanti aspetti. “Oggi firmiamo un patto che è la conclusione di un lavoro che è cominciato durante la pandemia – chiarisce la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, Maria Antonietta Gulino –. È un documento che vuole sottolineare che dobbiamo agire sul territorio per il benessere e la salute di ogni cittadino. L’approccio deve essere bio-psico-fisico, sociale e ambientale e quindi tutti gli Ordini si mettono a disposizione a lavorare insieme. Le risorse sono poche, quindi vanno implementate per non far sentire soli i sanitari, anche a rischio aggressioni e dare valore alla salute dei cittadini”.

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