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La denuncia

In servizio a Natale e Capodanno, museali sul piede di guerra

I lavoratori di Ales: “Disparità di trattamento rispetto al personale del ministero e di altre aziende private”

Costretti a lavorare 25 dicembre e primo gennaio senza un minimo di preavviso dopo la richiesta del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano di aprire i luoghi della cultura a Natale e Capodanno. Protagonisti, loro malgrado, 20 lavoratori e lavoratrici di Ales a Firenze, convocati con un ordine di servizio, strappandoli con pochissimo preavviso, ai “meritati giorni di riposo” che lo stesso ministro aveva augurato a tutti via e-mail.

La denuncia arriva dalla Uiltucs Toscana che sottolinea “la disparità di trattamento del personale di Ales rispetto a quelli del Ministero e delle altre aziende private che operano nel settore con gli stessi incarichi e mansioni”. I dipendenti del ministero e di tali aziende private, infatti, lavoreranno solo su base volontaria e con una retribuzione maggiorata rispetto ad un normale super festivo.  “Siamo stanchi di essere considerati lavoratori di seconda categoria e chiediamo rispetto”, dicono i lavoratori di Ales. 

Secondo la Uiltucs che cita i dati relativi all’affluenza natalizia, “le aperture straordinarie tanto pubblicizzate dal ministro Sangiuliano non hanno sortito il successo sperato”, “con il risultato, però, di recare disagi a lavoratrici e lavoratori che hanno dovuto passare il giorno di Natale sul luogo di lavoro e ci passeranno anche il Capodanno”.

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