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Cronaca San Casciano in Val di Pesa

San Casciano: protesta di 280 lavoratori davanti al Comune

Protesta di 280 lavoratori davanti al Comune di San Casciano. I comitati ambientalisti si oppongono alla costruzione del nuovo stabilimento di Ponte Rotto

C’è fame di lavoro, in particolare nel periodo in cui la morsa della Crisi attanaglia il Paese. Per questo oggi pomeriggio 280 dipendenti della Laika hanno “contestato” parte dell’amministrazione comunale di San Casciano Val di Pesa.
Dentro il consiglio comunale fuori i lavoratori, scortati dalle famiglie. Il nodo della questione verte sul nuovo stabilimento di Ponte Rotto a cui si oppongono alcuni consiglieri e comitati ambientalisti. E’ costato un’ora di stop da lavoro il Sì degli scioperanti. Uno striscione capeggiava davanti al Municipio “Si' al nuovo stabilimento, sì al lavoro”. Quando una consigliera è uscita, per una pausa, “inevitabili” i fischi e il grido “noi vogliamo lavorare, lascia costruire il nuovo stabilimento!".

STORIA - La polemica ha origine dal fatto che nell'area dove dovrebbe sorgere il nuovo sito sono stati trovati reperti archeologici: il Ministero dei beni culturali e la Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana hanno dato l'ok al trasporto dei reperti, ma i comitati non sono d'accordo. "Laika è un'azienda totalmente proiettata al futuro - affermano i lavoratori in una nota - e non come ci dipingono i vari comitati o illustri professoroni che non sanno neppure dove si trovino sulla cartina geografica Tavarnelle o San Casciano".
 I dipendenti ricordano che l'azienda che controlla il gruppo, la tedesca Hymer, ha impiegato 19 mesi per costruire un nuovo stabilimento in Germania, mentre da oltre un decennio si attende il nuovo stabilimento in Val di Pesa: "Come possiamo competere oggi sul mercato se nel nostro Paese soltanto per decidere di costruire ci vogliono così tanti anni?"
 

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