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Cronaca Stadio / Viale dei Mille

Viale dei Mille, presidio dei Cobas: "Sfasciate l’Ataf. Noi non vi votiamo"

Il sindacato chiede che i fiorentini sappiano quale sarà il futuro dell'azienda prima di recarsi alle urne: "Troppo facile licenziare e aumentare il biglietto dopo le elezioni"

“Trasporti privatizzati, lavoratori licenziati e biglietti aumentati. E’ questa l’Italia giusta di Renzi, Bersani e Moretti?”. Non potrebbe essere più esplicito lo slogan dei Cobas dell’Ataf, che, riprendendo un noto spot elettorale, questa mattina hanno manifestato di fronte alla sede Ataf di viale dei Mille contro l’incertezza sul futuro della storica azienda fiorentina e la gestione della nuova proprietà, capitanata dal neo presidente Renato Mazzoncini. E, ad un settimana dalla elezioni, per mandare un messaggio chiaro al Pd di Matteo Renzi, che ha guidato la privatizzazione fino all’attuale Ataf Gestioni S.r.l., ora controllata dalle Ferrovie di Mauro Moretti attraverso Busitalia.

“Non ci hanno ascoltato – spiega Alessandro Nannini, dei Cobas -. Hanno privatizzato l’azienda senza tenere in alcun conto le nostre preoccupazioni su ricadute occupazionali e qualità del servizio. Ma noi non dimentichiamo, noi non li votiamo”. Al centro delle preoccupazioni del sindacato la gestione dell’azienda e il piano esuberi. “La nuova proprietà ne aveva annunciati 194, per poi scendere a 109 – prosegue Nannini -. Adesso, dopo il trasferimento forzato degli apprendisti, è tutto fermo, non sappiamo cosa succederà, non una parola sul piano industriale, chiesto più volte ma di cui non sappiamo niente. Vogliamo che i cittadini sappiano cosa sarà dell’Ataf prima delle elezioni, non dopo”. Stesso discorso per un ipotetico aumento del biglietto: “Ci hanno già provato con il biglietto tramite sms. Anche questo lo faranno dopo le elezioni perché una mossa del genere non porta certo voti”.

L’amministrazione comunale ha sempre respinto le critiche, asserendo la necessità di una privatizzazione per rendere più efficiente un’azienda, l’Ataf, in costante perdita. “Renzi si vanta di aver risanato l’Ataf ma invece è il responsabile del suo sfascio, dopo 76 anni di storia – ribatte però Nannini -. Non spendono per investire ma per eliminare i costi. Nei loro calcoli statistici non c’è umanità: in alcuni settori prevedono il taglio di 7,5 unità, sette persone e mezzo”.

A fianco dei Cobas c’era anche ‘Spazi Liberati’, sigla che raccoglie 17 realtà locali tra comitati e associazioni. “Invece di sprecare soldi in opere inutili intrise di corruzione come il tunnel Tav sotto Firenze – commenta la portavoce Laura Bennati -, si utilizzino queste risorse per il mantenimento e il rilancio di un trasporto pubblico locale di qualità”.

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