Gavinana, protesta contro le chiusure: "Quartiere orfano della sanità pubblica"
Il disagio che stanno subendo gli abitanti del Quartiere 3 dura da sei anni e l'unica speranza di una nuova Asl in viale Europa è ormai scomparsa da tempo
Le strutture sanitarie di vicinato a Gavinana latitano. Tanto che i cittadini del Quartiere 3, in particolare dopo la chiusura dell’unico polo sanitario rimasto in piazza Costa, dove vi era il servizio di fisioterapia, per alcuni tipi di cure sono costretti a rivolgersi alla Misericordia di Via Chiantigiana (a pagamento) oppure alla Asl di via Gabriele D’Annunzio a Campo di Marte. Questo, non solo provoca code e affollamento all’interno della struttura, ma anche lunghe attese per gli appuntamenti richiesti.
COMITATO - Il comitato “21 Marzo”, così battezzato dopo un’assemblea spontanea dei cittadini tenuta a Villa Bandini, non si darà per vinto e lotterà fino all’ultimo per riottenere il presidio sanitario che fino al 2007 si trovata in via di Ripoli. L’edificio in via di Ripoli, che è sempre stato di proprietà delle suore, consentiva l’accesso alla medicina specialistica, analisi del sangue, servizio infermieristico, etc … La struttura funzionava perfettamente fino a quando nel 2007, l’anno della chiusura, si è verificato un piccolo incendio. Proprio a causa dell’incidente la struttura è stata dichiarata inagibile dalla Asl.
Il disagio che stanno subendo gli abitanti del Quartiere 3 dura da ormai da sei anni e l’unica speranza di un nuovo presidio territoriale in viale Europa è ormai scomparsa da tempo.
Il comitato ha raccolto 1.500 firme a favore della riapertura di un presidio sanitario e l’8 aprile, è stato ricevuto dal Consiglio comunale, che sembrava appoggiare a pieno la richiesta. La situazione invece di migliorare è peggiorata: il 30 giugno scorso è stato chiuso anche l’ultimo polo sanitario in piazza Costa in cui si faceva servizio di fisioterapia.
La situazione è alquanto complicata, specialmente per le persone anziane che non possono raggiungere in modo agevole le strutture pubbliche alternative: sia per una questione di tempo sia economica. Per questo il comitato continuerà a perseguire il proprio obiettivo: quello di non sentirsi come un"orfano della sanità pubblica".