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Cronaca Novoli / Viale Alessandro Guidoni

Prostituzione a Novoli: sette arresti, implicati anche in un omicidio e una sparatoria | FOTO

Dalle indagini è emerso che uno degli arrestati è stato coinvolto in una sparatoria avvenuta nel 2009. Mentre un altro soggetto è accusato di aver compiuto un omicidio

Un’indagine lunga 15 mesi sullo sfruttamento della prostituzione a Novoli è stata portata a termine dagli uomini della squadra mobile sfociando nell’arresto di sette persone, tutti di nazionalità albanese di età compresa tra i 21 e i 34 anni. Le custodie cautelari in carcere sono state tutte eseguite, eccetto quella di un soggetto ad oggi latitante.

Il gruppo sfruttava le prostitute avviando le ragazze, una dozzina, tutte tra i 18 e i 30 anni, sul marciapiede di viale Guidoni. Nel corso delle perquisizioni si è intuito anche lo spessore criminale della banda. In una casa è stata recuperata una pistola calibro  6.35, una scacciacani modificata, quasi 7mila euro in contanti e delle manette spagnole.

L’indagine, partita nel settembre del 2012, condotta dalla II sezione criminalità straniera e prostituzione, guidata dal sostituto commissario Erminia Del Prete, è scaturita dalla denuncia di due lucciole romene minacciate da alcune prostitute albanesi che rivendicavano la proprietà del tratto di strada compreso tra il semaforo del viale e il parcheggio dei pullman. Quella era solo una premessa. Il gruppo aveva usato le donne come una sorta di avanguardia. Infatti dopo un primo tentativo di taglieggiamento si sarebbero fatti avanti gli uomini a pretendere il prezzo della ‘protezione’ per l’attività di meretricio. 

“Avevano di fatto acquisito una sorta di proprietà lungo viale Guidoni, rilasciando un vero e proprio permesso ad esercitare la prostituzione nella zona” si legge nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Erminia Bagnoli nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal pm Leopoldo De Gregorio.

Dalle migliaia di ore di intercettazioni si è scoperto che tra gli arrestati figura anche un soggetto legato alla sparatoria avvenuta nel 2009 dentro un bed e breakfast al Ponte Rosso. Inoltre un altro degli uomini finiti in manette si è scoperto essere responsabile di un omicidio e di un tentato omicidio nel suo Paese d’origine dopo una faida tra famiglie. Questo è già stato estradato con un mandato di cattura internazionale.

CHI - In manette sono finiti Jetmir Llani, 34 anni, già arrestato nel gennaio del 2013 e estradato in Albania dove è accusato di aver messo a segno un omicidio e un tentato omicidio; Hasim Biku, 21 anni; Klinsman Ivanaj, 23 anni, già agli arresti domiciliari per il reato di tentato omicidio; Guri Shkelzen, 29 anni; Renato Ceta, 29 anni e Aldo Memushai 27 anni, ritenuto il capo dell'organizzazione. Per Ceta e Memushai, e per le loro compagne, un'albanese e una romena di 30 anni, è scattato anche l'arresto in flagranza per detenzione di arma clandestina.

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