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Cronaca

Morte di Veronica Locatelli al Forte Belvedere: rimandata la sentenza

Il giudice ha deciso di riascoltare i 18 testimoni del processo per la morte di Veronica Locatelli. La 37enne morì precipitando dal Forte Belvedere durante il suo compleanno

Non c’è stato alcun verdetto nel processo per la morte di Veronica Locatelli. Non ancora. La 37enne morì precipitando da uno dei bastioni del Forte Belvedere il 15 luglio del 2008, nel giorno del suo compleanno. La fine, attesa per oggi, non è ancora arrivata. Il giudice, Francesco Maradei, uscendo dalla camera di consiglio ha annunciato di volere un’integrazione probatoria disponendo l'effettuazione di un sopralluogo al Forte Belvedere. Inoltre il magistrato ha chiesto di risentire i testimoni  oltre ai sei imputati, fra cui l'ex sindaco Leonardo Domenici.

Quanto basta per programmare un'altra serie di udienze e la ridiscussione fra le parti: il processo dunque proseguirà alcuni mesi anziché concludersi oggi. Tra i 18 testimoni che il giudice vuole sentire, ne verranno citati sette già ascoltati nel processo, analogo, sulla morte di Luca Raso, il ventenne romano deceduto al Forte Belvedere il 2 settembre 2006 in circostanze simili a quelle di Veronica Locatelli; anche lui cadde da un bastione e precipitò nel vuoto. Tra i nuovi testimoni vengono 'attratti' al processo per Veronica due vigili del fuoco e due amici di Luca Raso. Per la sua decisione, il giudice Maradei ha applicato l'art.507 del codice di procedura penale, che gli consente di approfondire la vicenda e contribuire alla formazione di nuove prove in aula. Quindi, il giudice ha stabilito che il 18 giugno si terrà un'udienza al Forte Belvedere con sopralluogo diurno nel punto in cui Veronica cadde giù dalle mura.

Altre udienze, il 10 e 16 luglio, con il nuovo esame di testi e di cinque dei sei imputati, tra cui Domenici. Nel processo il pm Concetta Gintoli ha chiesto le condanne per omicidio colposo a quattro anni per l'ex sindaco Domenici, per Giuseppe Gherpelli, ex direttore della direzione cultura di Palazzo Vecchio e per Ulderigo Frusi, l'ingegnere responsabile della sicurezza della struttura; tre anni per Susanna Bianchi, presidente della cooperativa Archeologia che aveva in gestione il Forte. Chiesta invece l'assoluzione per Daniele Gardenti e Monica Zanchi, incaricati dei controlli per conto della cooperativa.

 

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