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Cronaca

Tav in Mugello: la Cassazione annulla le assoluzioni, nuovo processo d'appello

È da rifare daccapo il processo in corte d'appello per il procedimento sui danni ambientali legati ai lavori per l'Alta velocità ferroviaria, in Mugello, tra Firenze e Bologna

È da rifare daccapo il processo in corte d’appello per il procedimento sui danni ambientali legati ai lavori per l'Alta velocità ferroviaria, in Mugello, tra Firenze e Bologna. A deciderlo sono stati i giudici della Corte di Cassazione che in questo hanno accolto parte delle istanze contenute nel ricorso della procura di Firenze. La Suprema Corte ha, infatti, annullato la sentenza con cui, del 27 giugno 2011, in appello a Firenze i 39 imputati erano stati assolti.

In primo grado invece, nel marzo 2009, erano state condannate 27 persone, con pene da tre mesi d’arresto a 5 anni di reclusione ed erano state stabilite provvisionali per il risarcimento danni di oltre 150 milioni di euro: le pene più alte erano state per i vertici del Cavet, il Consorzio di imprese (75% Impregilo) che ha avuto in appalto i lavori, e che ha realizzato la tratta ferroviaria di 79 km, di cui 73 in galleria. A processo i vertici di Cavet insieme a responsabili e dipendenti di ditte in subappalto, gestori di cave e di discariche, intermediatori per i rifiuti. I reati per le quali vennero emesse condanne in primo grado – e sui quali dovrà esprimersi di nuovo l’appello – erano quelli legati all’illecita gestione dei rifiuti, omessa bonifica delle discariche, traffico illecito dei rifiuti.

Assoluzioni definitive, invece, per le accuse legate ai danni alle falde acquifere e ai torrenti. I danni ambientali erano stati stimati dalla procura sui 750 milioni di euro, per il disseccamento o l'impoverimento di 81 corsi d'acqua, 37 sorgenti, una trentina di pozzi e cinque acquedotti, l'inquinamento del territorio per i depositi di terre di scavo contaminate da idrocarburi.

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