rotate-mobile
Cronaca

Processo Quadra, il Pd stronca Scino: "Passo indietro e dimissioni"

"Essendo Salvatore uomo delle istituzioni, ci immaginiamo che alla prima riunione lui si presenti e decida di fare un passo indietro, rimettendo le sue dimissioni. Tendo a considerare questo un dato certo"

Il processo Quadra, è stato un vero e proprio scandalo politico. Un terremoto che ha investito in pieno il Pd e l’oligarchia politica cittadina degli anni 2007-2009, il triennio messo sotto la lente di ingrandimento dal lavoro delle procura fiorentina. Da quella inchiesta e dal processo che n’è scaturito – iniziato a gennaio del 2012 –  l’ex capogruppo Pd dell’Assemblea di Palazzo Vecchio Alberto Formigli si è beccato 3 anni e nove mesi di reclusione.
(VEDI CONDANNE PROCESSO QUADRA).

E tuttavia la questione politica non si esaurita con Formigli. Ventidue rinviati a giudizio, diciannove condanne. Tra cui una che ieri, durante il Consiglio comunale a Palazzo Vecchio, ha fatto molto rumore. Sì, perché, i giudici hanno condannato a sei mesi di reclusione anche l’attuale vicepresidente del consiglio comunale, Salvatore Scino (sempre del Pd). L’accusa: falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.

La vicenda, quella di Scino, è davvero lunga. E tuttavia tra voci di passi indietro, ipotesi di dimissioni, polemiche striscianti in casa Pd, il vicepresidente del ‘Parlamento’ fiorentino in questi anni, tra indagini e primo grado di giudizio, è rimasto, coriaceo, al suo posto.

Ora, emessa la sentenza di primo grado, per Scino – che ieri non ha preso parte alla seduta consiliare per “motivazioni di ordine familiare”, ha spiegato il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani – la faccenda si è fatta scura. Dopo il pronunciamento del tribunale, infatti, nel salone dei Duecento c’è stato fermento. Il primo ad aprire le danze della polemica è stato Mario Razzanelli, consigliere comunale della Lega Nord: “Ci colpisce che il sindaco Renzi così solerte a chiedere le dimissioni della signora ministro Cancellieri per una ‘telefonata di troppo’, non abbia formulato identica richiesta all’esponente del suo partito che siede sugli scranni della presidenza del Consiglio per una condanna già emessa. Ci aspettiamo che mostri coerenza, altrimenti sarà chiaro che le sue sono prese di posizione puramente strumentali mirate a causare la crisi del Governo Letta”.

L’aria si è fatta elettrica, fino a che il Pd, chiamato in causa da più parti, è uscito allo scoperto. “Oggi – ha detto il deputato e capogruppo Pd in consiglio comunale Francesco Bonifazi – ho cercato di sentire o vedere Salvatore Scino, per parlare con lui della questione della condanna, ma non ci sono riuscito. Sulla vicenda, come sempre, il gruppo del Pd deciderà collettivamente: tuttavia, essendo Salvatore uomo delle istituzioni, ci immaginiamo che alla prima riunione lui si presenti e decida di fare un passo indietro, rimettendo le sue dimissioni. Tendo a considerare questo un dato certo”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Processo Quadra, il Pd stronca Scino: "Passo indietro e dimissioni"

FirenzeToday è in caricamento