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Cronaca

Castello, le motivazioni dell'assoluzione: per i giudici Ligresti non gradì i 'raccomandati'

Per i giudici Ligresti "non aveva mai gradito l'architetto Casamonti". E dalle intercettazioni dell'inchiesta Fonsai c'è chi parla di un "Prefetto" che si sfoga sui pm: "Dovrebbero mettersi in ginocchio e chiedere scusa per come si sono comportati"

Salvatore Ligresti, all’epoca presidente onorario di Fondiaria-Sai proprietaria dell’area fiorentina di Castello, “non aveva mai gradito del tutto l’ingresso di un architetto come Casamonti nella progettazione”. Lo scrivono i giudici del tribunale di Firenze nelle motivazioni della sentenza con cui hanno assolto dall’accusa di corruzione gli imputati al processo per l’urbanizzazione di Castello. A processo con Ligresti sono finiti i suoi collaboratori Fausto Rapisarda e Gualtiero Giombini, gli ex assessori al Comune di Firenze Graziano Cioni e Gianni Biagi, l’architetto Marco Casamonti e un ristoratore fiorentino, Aurelio Fontani, quest’ultimo accusato di appropriazione indebita. L’unico condannato ad un anno, per abuso d’ufficio e turbativa d’asta, è stato Biagi.

Fra l’altro, la procura ipotizzava che Biagi avesse sostanzialmente imposto a Ligresti l’impiego di Casamonti. Ripercorrendo le vicissitudini del progetto, i giudici spiegano che Ligresti “men che mai poteva gradire che lo stesso” Casamonti “venisse pagato dal Giombini per un’attività che non poteva più neppure iniziare”, dopo “la decisione di cedere le aree a prezzo di mercato a Regione e Provincia”.

L’indagine evidenziò come il progetto di urbanizzazione mutò nel tempo, prevedendo – con il gradimento dell’allora sindaco Leonardo Domenici – la nascita dello stadio laddove era previsto un parco. I giudici spiegano che quella decisone spetta “discrezionalmente” alle “autorità politiche e amministrative locali, Comune in primis” e che “alla fine, a giudicare le scelte politiche” restano “sempre e soltanto i cittadini”. Una delle contestazioni che riguardavano Cioni si basa sull’assunzione del figlio alla Fondiaria: “Non emergono particolari favori riservati al figlio di Cioni dalla Fondiaria – scrivono i giudici – in conseguenza all’evidente interesse, umanamente comprensibile ma mai scaduto sul piano della illiceità, di suo padre tramite l’amico Rapisarda”.

PREFETTO – La stessa assoluzione fu commentata da un “Prefetto” con parole di critica verso la magistratura che “dovrebbe chiedere scusa”. E’ quanto si ricava dalle intercettazioni svolte dalla guardia di finanza nell’inchiesta Fonsai. A parlarne è Alberto Alderisio, uomo di fiducia della famiglia Ligresti, in una conversazione del 7 marzo 2013 con Carlo Nocentini, vice direttore generale di Immobiliare Lombarda: “Sulla stampa, sui giornali, ne parlano con entusiasmo di questa ennesima inc ... che ha preso la magistratura da parte di tutti”. Nocentini: “Mamma mia, ragazzi. Cioè, è come dire ...”. Alderisio: “Insomma ... e poi è una giusta osservazione che faceva anche il Prefetto, dice: ‘vedi qua, questi qua già 4/5 volte che combinano dei casini di questo genere e poi viene fuori che non è nulla, anzi dovrebbero mettersi in ginocchio e chiedere scusa per come si sono comportati”. Nocentini: “Questa è una cosa di una gravità enorme per Firenze, dico no?". Alderisio: “Eh, Firenze l'ha messa in ginocchio. In un momento così difficile si è bloccato tutto”

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