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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Prima campanella: come è andato il rientro a scuola a Firenze

Tutti in classe, il mondo della scuola si è rimesso in moto

Per oltre 400mila studenti della Toscana, di ogni ordine e grado, oggi è ricominciata la scuola. Anche, ovviamente, a Firenze. "Lo ammetto, sono un po' spaventato. È tutto nuovo per me: scuola, compagni, insegnanti. Non conosco nessuno", dice Giacomo, 14enne al primo anno, vicino all'ingresso del liceo scientifico Castelnuovo, in via La Marmora.

Se alle superiori l'emozione è diffusa tra i ragazzi, assieme alla contentezza di rivedersi dei più grandi, alle scuole elementari ad essere a volte sopraffatti dagli affetti sono soprattutto gli adulti, genitori e nonni. "Sofia è già in terza, ma è comunque sempre una grande emozione", dice una nonna mentre guarda la nipotina che sale le scale della primaria Enriques Capponi di viale Matteotti.

Oggi ad accompagnare la piccola c'erano anche i genitori, ma la nonna, per una vita impiegata alla ex Fondiaria ("finalmente mi godo la pensione dopo oltre 40 anni di lavoro") non è voluta mancare: "Aiuto mia figlia, certamente, perché oggi per chi ha figli conciliare lavoro e vita privata è molto difficile". Ne sanno qualcosa, a dire il vero molto, in primo luogo le donne.

Di fronte alla scuola c'è anche una famiglia originaria del Bangladesh. "Sono qui da dieci anni ma loro", dice Suman, 34enne, indicando moglie e bimbe, una ancora sul passeggino e Mariyam che entra in prima, "mi hanno raggiunto solo quest'anno. Sì, sono un po' agitato, perché non so bene come funziona". La bimba non parla ancora bene l'italiano, ma se la caverà.

Alle superiori, tra i più grandi, baci, abbracci, scherzi e risate. "Lui ha un appuntamento al bar, ma io parlo volentieri", se la ride Amerigo, mentre Giovanni giustamente se la svigna al bar d'angolo, quello all'incrocio tra via Colonna e Borgo Pinti. Siamo nei pressi del liceo Michelangelo e dell'altra sede del Castelnuovo. A pochi metri c'è anche la primaria Cairoli ed è un vero viavai di ragazzi, bimbi e genitori.

"Siamo all'ultimo anno, ne siamo consapevoli, poi chissà. È stato un attimo e siamo già grandi", riflette ancora Amerigo, a dire il vero non così preoccupato, ha appena 18 anni, dall'età che avanza. "Sono sveglia dalle 6:30, ho già fame", scherza un'altra ragazza con le compagne prima di entrare. Una coetanea si specchia sul vetro di un'auto per sistemarsi i capelli: c'è ancora chi fa così allora, nonostante gli specchi sui cellulari.

"Io vengo da Campi Bisenzio, sono in seconda. Bello rientrare certo, ma un po' d'ansia c'è", dice un'altra giovanissima, sigaretta in bocca, prima di sgattaiolare dentro l'ingresso. Suona la campanella. E tutto quel grande mondo che è la scuola, così bistrattato e maltrattato, si rimette in moto. Un altro anno è cominciato.

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