Il Movimento 5 Stelle di Pontassieve apre le selezioni per i posti di assessore. A pochi giorni dalle Elezioni Amministrative del 25 maggio gli attivisti invitano i cittadini interessati a farsi avanti presso l'ufficio "Collocamento Giunta" e aspettano i curriculum: "Tutti i cittadini che abbiano interesse a candidarsi possono farlo inviando il proprio Curriculum Vitae a curriculum@pontassieveinmovimento.it
I dati raccolti saranno trattati nel rispetto della privacy e sottoposti all’attenzione della futura Amministrazione comunale del Comune di Pontassieve, auspicando una seria e accurata selezione delle competenze necessarie".

Davvero? "Raccogliamo le candidature per la carica di assessore per l’Amministrazione comunale dei prossimi 5 anni" recita il messaggio diramato.
"Non hanno esperti e li cercano così" borbottano i tradizionalisti che vedono nel politico il tuttologo per eccellenza e fuori dal partito tutti quelli che "sai far bene il tuo lavoro, ma non fai per noi". 
In una politica abituata ad avere i nomi giusti fermi nel cassetto o sparpagliati sulle scrivanie spillati al biglietto da visita delle conoscenze influenti, la notizia fa sobbalzare.

"Io posso fare l'assessore!" potrebbe aver esclamato qualcuno con le competenze giuste e, magari, le amicizie sbagliate. Una ventata di meritocrazia nel buio delle poltrone promesse o recuperate scimmiottando quello splendido gioco anni '80 in cui quando si fermava la musica dovevi trovare la tua sedia libera nel mezzo di una stanza piena di palloncini colorati. 

Qualcuno ovviamente ha già gridato allo scandalo del "Voto di scambio" perché è certo che chi consegnerà il curriculum avrà anche l'interesse che a guidare Pontassieve siano poi i grillini che dovrannno prendere in esame la candidatura: ti offro un lavoro di 5 anni, ma #staisereno solo se vinciamo noi. 
Competenze tematiche che dovranno essere valutate da chi? Non è un particolare di poco conto questo che rischia di far inceppare la macchina all'avviamento. Anche nel concorso letterario del circolino di zona, infatti, bene o male si fanno i nomi della giuria, giusto per dare un'idea ai partecipanti di chi saranno i selezionatori.

"Il mio assessore è differente", perché non è prestato allo sport, prestato all'economia, prestato alla cultura, ma uomo di sport, economia e cultura. Una scelta che paga in termini di rappresentanza? Sicuramente paga in termini di affidabilità, e non sarebbe poco.
 A Pontassieve prove di rivoluzione: l'iniziativa appare lodevole, sui tempi, invece, il dibattito è aperto.