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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Il Pignone scricchiola: confermati i licenziamenti in Toscana

I sindacati denunciano: "Ge arrogante". Vacilla il "modello" lodato da Renzi, anche Firenze nel mirino

L'impero americano di Firenze inizia a scricchiolare. La General electric, multinazionale americana che ormai da molti anni ha rilevato La Nuovo Pignone, fabbrica storica di Firenze Nova, sembra non essere più quell'eccellenza rappresentata da molti. Il premier Renzi più volte ha sottolineato il modello Ge come virtuoso, soprattutto nelle relazioni umane. Ma le crepe, ora, iniziano a mostrarsi come evidenti. 

"General electric ha sfidato governo e organizzazioni sindacali con un atteggiamento assolutamente irresponsabile e arrogante, duramente stigmatizzato dallo stesso governo, rilanciando in modo provocatorio con una proposta inaccettabile". A denunciarlo sono Fiom, Fim e Uilm, in una nota unitaria, al termine dell'incontro che si è svolto ieri al ministero dello Sviluppo economico. "L'azienda - riferiscono i sindacati - ha rifiutato la proposta del viceministro di attivare un tavolo di confronto con le parti per individuare percorsi in grado di trovare una soluzione alternativa ai licenziamenti" che il gruppo ha intenzione di applicare.

Già, i licenziamenti. Dopo lo spostamento della produzione ad Avenza, in provincia di Carrara, Firenze ha iniziato a vacillare. E anche alcune delle aziende che lavorano in appalto per la Ge da tempo hanno attivato procedure di mobilità. "Nello specifico, su domanda diretta, l'azienda - proseguono i sindacati - ha risposto che non ha intenzione di mettere anche la proprietà intellettuale nella vendita ad un possibile acquirente del sito di Sesto e, sottolineato dal viceministro Bellanova come una vera e propria provocazione, l'azienda ha proposto per alcuni degli esuberi delle ricollocazioni, oltre a quelle già proposte nei siti Ge in Piemonte e Toscana - anche nei siti in Puglia e Campania, e licenziamenti incentivati per la quasi totalità dei lavoratori. Le organizzazioni sindacali auspicano iniziative da parte del governo per bloccare iniziative unilaterali da parte dell'azienda". Intanto i lavoratori dello stabilimento di Sesto San Giovanni hanno deciso di mobilitarsi in un'assemblea permanente. 

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