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Lunedì, 29 Aprile 2024
Lo sfregio / Statuto / Via Gianfrancesco Pagnini

Imbrattate le pietre di inciampo in via Pagnini

Ricordano madre e figli sterminati ad Auschwitz

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Imbrattate in via Pagnini, forse con la vernice forse con dell’acido, le pietre d'inciampo che ricordano un’intera famiglia vittima della Deportazione, madre e due figli.

“Le pietre d'inciampo non sono semplici placche di ottone. Sono memoria viva dei crimini nazifascisti, sono inciampi in orrori della storia, sono il ritorno a casa di coloro che furono trascinati via dalla vita per essere gettati nel tunnel delle violenze omicide dei campi di sterminio”, dicono l’assessora Maria Federica Giuliani e la presidente del Comitato delle pietre d’inciampo Donata Bianchi.

“Danneggiare le pietre d’inciampo è un atto grave perché nega gli orrori del nazifascismo e aggredisce la memoria di donne e uomini, bambine e bambine che quelle pietre vogliono riportare vicino al nostri cuore,     questo è il senso della parola ‘ricordare’. Condanniamo quindi con forza il gesto vigliacco di coloro che hanno deciso di imbrattare con la vernice o l’acido - i rilievi in corso ci diranno l’entità del danno -  le pietre d’inciampo poste quest’anno in via Pagnini in memoria di Stella, Enzo e Rodolfo Passigli, un’anziana madre e i due figli, deportati ad Auschwitz con il treno della morte l’8 marzo 1944 e qui assassinati  il 10 aprile 1944 dopo un breve passaggio dal campo di concentramento di Fossoli”.

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