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Cronaca

Raid punitivo in un bar di Novoli con mazze e picconi: 3 arresti | VIDEO

La spedizione punitiva sarebbe scaturita da dissidi nati all'interno di una struttura occupata in via dell'Olmatello. La brutale aggressione avvenne dentro un bar, un 38enne riportò gravi lesioni

Fu una vera e propria spedizione punitiva quella avvenuta nelle prime ore del 28 agosto scorso. Entrarono nel Bar Prestige di via Baracca e massacrarono con mazze, bastoni e picconi un 38enne marocchino. Portato all’ospedale, per i colpi ricevuti riportò una frattura scomposta alla gamba, ne uscì con una prognosi di sessanta giorni.  Anche altri due suoi connazionali rimasero coinvolti: il primo ferito al volto da una coltellata, il secondo se la cavò con solo due giorni di prognosi.  

Da qui sono scattate le indagini della squadra mobile di Firenze, coordinate dal sostituto procuratore Vincenzo Ferrigno, che stamani hanno portato all’arresto di tre cittadini romeni. Di età compresa tra i 31 e 35 anni. Altri tre sono solo stati indagati per il raid agostano a Novoli.

MOTIVI - Il punto di contatto tra i due gruppi, nordafricani e romeni, è stato una casa occupata in via dell’Olmatello.  Alla base del gesto, un commando di circa venti persone fece irruzione nel bar, ci sarebbero stati dissapori emersi nella casa. Forse litigi per un affitto non pagato. Conflitti sfociati con una denuncia per lesioni e furto nei confronti di alcuni del gruppo dei romeni; episodio dopo cui il 38enne fu costretto ad abbandonare lo stabile. Struttura al cui interno sono state identificate una novantina di persone: una sessantina di maggiorenni, il resto minori.  

I CONTROLLI NELLA CASA OCCUPATA DURANTE GLI ARRESTI (VIDEO)

DEPISTAGGIO - Grazie alle testimonianze raccolte gli investigatori sono riusciti a risalire ai responsabili. Addirittura tre cittadini romeni avevano sporto denuncia alla polizia, spiegando che un gruppo di cittadini marocchini la sera stessa del 28 agosto avevano cercato di farsi giustizia andando a prenderli in via dell’Olmatello. Indicando però come principale autore della ritorsione lo stesso marocchino ancora ricoverato presso l’ospedale CTO.  Un tentativo di depistaggio, tanto che i tre romeni sono stati a loro volta denunciati per calunnia. “Ci siamo subito attivati per trovare gli autori – ha detto il questore Raffaele Micillo -. Noi ci siamo e faremo in modo di far capire che cose così violente non devono accadere”.  

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