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Cronaca

Treni, pendolari: "Sdegno e rabbia, presi in giro dalle istituzioni"

Assemblea dei pendolari: "Sdegno e rabbia, presi in giro dalle istituzioni. Coinvolgere sindaci e Provincia". I comitati chiedono un incontro con l'assessore Ceccobao

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

I pendolari di Arezzo e della Valdichiana si sentono presi in giro dalle istituzioni. L'assemblea della scorsa settimana è stata indetta per discutere i "no" dell'assessore regionale ai Trasporti, Luca Ceccobao, a tutte le richieste: rivedere il costo degli aumenti dei biglietti ferroviari e degli abbonamenti e il rifiuto delle proposte di miglioramento dei servizi.

I Comitati intendono coinvolgere i sindaci e il presidente della Provincia e chiedono all'assessore Ceccobao un incontro pubblico nel quale confrontarsi. Altro problema discusso, ma ignorato dall'assessore, è la proposta di trovare una soluzione alternativa alla fuoriuscita dalla fascia pendolari dell'IC 589, con partenza da Firenze CM alle ore 18.06. Da dicembre i pendolari aretini troveranno un ulteriore peggioramento del trasporto ferroviario e dovranno viaggiare su treni già sovraffollati tra i quali il Firenze-Foligno delle 18.12. Sdegno e rabbia derivano anche dal fatto che lo scorso giugno, in un incontro con pendolari e Trenitalia, le istituzioni garantirono il mantenimento delle tracce sulla direttissima, dichiarazione durata pochi mesi con la cancellazione dell'IC 589.

L'assemblea ha deciso di intensificare i rapporti con i Comitati pendolari che ancora non fanno parte del Coordinamento dei comitati dei pendolari della Toscana, ma anche con quei comitati collegati con la rete di Pendolaria di Legambiente, per contestare l'attuale organizzazione del sistema ferroviario sempre più discriminatorio per chi è escluso dall'Alta Velocità e promuovere azioni di protesta comuni. Chiedono al presidente della Provincia di Arezzo, al sindaco di Arezzo e ai sindaci dei Comuni della Valdichiana non solo solidarietà ma azioni concrete per contrastare, assieme ai pendolari, tutte quelle scelte di Trenitalia e della Regione che marginalizzano il territorio e che potrebbero indurre un numero consistente di pendolari a trasferirsi a Firenze, visto che il territorio aretino è sempre più lontano dal capoluogo regionale.

Ritengono necessario, in tempi brevi, un incontro pubblico franco e diretto tra l'assessore Ceccobao e i pendolari per trovare assieme soluzioni concrete e a costo zero ai problemi di cittadini che vivono ormai con rabbia le scelte punitive di Trenitalia. I Comitati pendolari sottolineano alcune incongruità: due treni veloci tra Firenze e Arezzo nella fascia oraria tra le 16.00 e le 17.00, non particolarmente interessata dai grandi numeri di viaggiatori pendolari, ma nessun collegamento veloce tra le 17.00 e le 19.00.

I Comitati si aspettano una razionalizzazione di questi aspetti che, se non risolti, renderanno invivibile il viaggio di ritorno per moltissime persone che scendono ad Arezzo o in Valdichiana. I pendolari aretini e chianini tengono fede alla loro tradizione di dialogo e di confronto con le Istituzioni, ma la situazione del trasporto ferroviario sta diventando per molti intollerabile. Per questo urgono soluzioni concrete per contrastare il continuo degrado del trasporto ferroviario tra Valdichiana, Arezzo e Firenze.

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