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Cronaca

Passaggi in auto: quando i ruoli si invertono e i figli portano in giro per Firenze i genitori

Le mete più gettonate: stazione ferroviaria e il posto di lavoro. E il figlio diventa il "guidatore designato" per farsi riportare a casa senza rischi dopo una serata a tasso alcolico

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

Sempre disponibili, economici e puntuali. Non si parla né di bus né di taxi, ma di mamme e papà. Tutti i genitori-autisti hanno infatti macinato chilometri e chilometri per scarrozzare i propri pargoli per portarli a scuola, ai party dagli amici e ai vari palazzetti dello sport. Ma che cosa succede quando i figli raggiungono il traguardo della tanto desiderata patente di guida? Il Centro Studi e Documentazione Direct Line - la più grande compagnia di assicurazione auto on line - ha voluto chiedere ai genitori fiorentini se e perché, dopo tanti anni di andirivieni, approfittano dei passaggi dei propri figli.

Ben il 75% dei fiorentini ammette di affidarsi allo scambio di ruoli chiedendo ai propri figli un passaggio, totale leggermente inferiore rispetto alla media nazionale, che raggiunge l'82%.

Nello specifico, il 50% dei fiorentini ricorre allo "strappo" quando non ha altre possibilità di spostamento e il 25% almeno una volta al mese. Mentre un altro 25% di genitori fiorentini non cede mai alla comodità.

La meta più gettonata dai fiorentini per i passaggi risulta essere la stazione ferroviaria (100%), seguita dal posto di lavoro (50%). La situazione a livello nazionale è differente: qui il primo posto delle mete preferite è occupato dai negozi (25%), anche se l'aeroporto e il luogo di lavoro seguono rispettivamente con il 20% e il 18%.

Che cosa spinge i genitori fiorentini ad approfittare di un passaggio dato dai propri figli? Soprattutto l'aspetto economico: la totalità degli intervistati (100%) lo fa infatti per risparmiare il prezzo dei mezzi pubblici. I dati a livello nazionale denotano invece che i genitori italiani sono più inclini al divertimento: il 10% ammette infatti di affidarsi ai figli per potersi abbandonare a serate oltre i limiti.

I ragazzi fiorentini sembrano dunque restituire il favore ai genitori senza problemi, anche se il 50% dei fiorentini ammette di ringraziare i propri figli dei passaggi in auto pagando per loro il rifornimento di carburante. Decisamente meno generoso l'50% che afferma di meritarsi un po' di comodità gratuita dopo tanti anni di via vai obbligati. I dati nazionali sono in linea con quelli dei fiorentini: il 46% dei genitori italiani ammette infatti di ringraziare i propri figli dei passaggi in auto pagando per loro il rifornimento di carburante.

"Chiunque abbia figli sa che molto probabilmente dovrà accompagnarli e andare a prenderli per anni a scuola, alle feste, a casa degli amici e alle gite. Un impegno che la maggior parte dei genitori fa con amore e dedizione e che spesso determina anche la scelta di uno specifico modello di auto -- commenta Barbara Panzeri, Direttore Marketing di Direct Line. Il sondaggio ha voluto giocare sullo scambio di ruoli che avviene spesso quando i figli crescono e i genitori tornano ad avere un po' di tempo libero. È comunque interessante notare che dai dati emerge un diffuso senso di responsabilità verso sé stessi e gli altri: sono infatti numerosi i genitori che si affidano ai propri figli patentati quando il programma della serata prevede un bicchiere di troppo. Direct Line è da sempre in prima fila per la promozione di una guida sicura e siamo felici di poter riscontrare una crescente sensibilizzazione sul tema sia a livello nazionale che internazionale."

Fonte della ricerca:

L'indagine ha coinvolto 1.000 individui di età compresa tra i 18 e i 64 anni su popolazioni. È stata condotta con metodologia CAWI (computer-assisted web interviewing), attraverso il panel proprietario di Duepuntozero Doxa. Le interviste sono avvenute a aprile 2014. L'indagine in UK , condotta da Opinium research ha coinvolto 1.041 individui con figli di età compresa tra i 16 e i 26 anni- Le interviste sono avvenute a maggio 2013.

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