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Cronaca

Partorì in coma dopo l'infarto: indagati tre medici di Careggi

Lesioni personali gravissime l'accusa ipotizzata. Implicato anche un ginecologo dell'ospedale di Arezzo

Avviso di chiusura indagine per un ginecologo dell'ospedale di Arezzo e tre medici di quello fiorentino di Careggi, indagati per il caso di Cristina e della piccola Caterina, madre e figlia aretine che soffrono attualmente di gravi insufficienze in seguito a un parto cesareo avvenuto in urgenza il 23 luglio 2020, dopo che la donna era stata colpita da un infarto alla 30ma settimana di gestazione, finendo in coma. Lo scrive l'edizione aretina de La Nazione.

Lesioni personali gravissime è l'accusa che il pm Marco Dioni ha ipotizzato a carico dei quattro medici. Secondo le risultanze dei periti guidati da Marco De Paola, la donna avrebbe dovuto partorire prima a causa delle gravi patologie cardiache di cui soffriva. In base alla perizia ricevuta - riporta ancora La Nazione -  il pm ipotizza che il parto sarebbe potuto essere organizzato in sicurezza, o per lo meno non in condizioni di emergenza.

Cristina e Caterina: come stanno ora

Cristina, 39enne, e la piccola Caterina, sono ora impegnate in un percorso molto difficile di recupero. Cristina, rimasta in coma per 11 mesi fu trasferita poi in un centro di eccellenza di Innsbruck dove ci fu il risveglio.

Nel percorso è stata sempre assistita dal marito Gabriele Succi e dai tanti familiari e amici che anche attraverso una raccolta di fondi hanno aiutato madre e figlia ad affrontare la loro battaglia.

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