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Cronaca

Il Parco di Pratolino rinasce il 25 aprile, dopo 30 anni libero dalle mine

Restaurato il Colosso dell'Appennino del Giambologna, installata la wi-fi, ora i 155 ettari del Parco di Pratolino sono liberi dalle mine e dagli ordigni bellici ereditati dalla seconda guerra mondiale: mine antiuomo, anticarro, schegge

I 155 ettari del Parco di Pratolino “sono finalmente liberi dalle mine e dagli ordigni bellici” ereditati durante la seconda guerra mondiale. Ad annunciarlo il direttore, Gennaro Giberti, a tre giorni dalla riapertura del parco mediceo nato dall’intuizione del Granduca Francesco I nel 1568: “Riapriamo i battenti il 25 aprile, per la Liberazione, una data che si presta perfettamente al conseguimento di questo obiettivo”.

Quello dello sminamento è un percorso “iniziato nel 1985”, sottolinea Giberti, qualche anno dopo l’acquisto dell’impianto rinascimentale, sovrastato dal ‘Colosso dell’Appennino’ del Giambologna, da parte della decaduta Provincia di Firenze (1981). Prima ancora, negli anni del secondo conflitto mondiale, l’area, passaggio strategico militare, fu prima sede di un comando tedesco, poi delle forze alleate. Da qui la dote storica, il lascito esplosivo, ‘sapientemente’ distribuito nel terreno: “Negli anni- racconta il direttore- abbiamo trovato di tutto: mine antiuomo, anticarro, schegge”. Negli anni, perché la bonifica è durata 30 anni, “con gli appalti più recenti- spiegano i tecnici del parco- che hanno permesso di sminare gli ultimi 50 ettari rimasti nell’area Sud”.

Due gare d’appalto, tra il 2013 e l’inizio del 2015, per 178.000 euro complessivi “pagati con fondi regionali e per la forestazione” che hanno portato alla luce “oltre venti ordigni”. Bombe che, una volta scovate, trasferite, fatte brillare, hanno consentito l’accesso a pezzi del parco interdetti “persino alle squadre di terra dei vigili del fuoco che, in caso di incendio- continuano i tecnici-, senza lo sminamento, sarebbero potuti intervenire solo con il supporto degli  elicotteri”.

Completata la bonifica, al netto della tempesta di vento dello scorso 5 marzo, che ha colpito duramente Pratolino (200 alberi caduti con danni stimabili in 150.000 euro), aumenta la superficie calpestabile. Il parco infatti da poco è passato da 30 a 60 ettari visitabili, anche se per via dei danni causati dal maltempo lo spazio non sarà ancora completamente fruibile. Con l’operazione sminamento, “entro l’anno- conclude Giberti- vogliamo raggiungere i 100 ettari visitabili”.

Di fatto, continua il direttore, “siamo in presenza di un “Parco gigante”, con il raddoppio dell’area visitabile che rende Pratolino uno dei maggiori parchi monumentali dell’area metropolitana di Firenze, con il sigillo dell’Unesco”. Da registrare, in vista della stagione aperta alle visite (aprile – ottobre, venerdì, sabato e domenica): il completamento dell’illuminazione del parco, “con un impianto di nuova generazione a bassissimo consumo”, che consentirà di fruire di Pratolino anche nelle ore serali/notturne; la cartellonistica in tre lingue (italiano, inglese e francese) con tutte le indicazioni; “la copertura quasi completa” dalla rete wi-fi, a cui si affiancherà il progetto per l’installazione dei pannelli interattivi touch-screen. Un pacchetto di novità impreziosito dal restauro da “350.000 euro” del Colosso dell’Appennino del Giambologna, pagato “con fondi Ue e regionali” dice  Giliberti e “che godrà a breve di un’illuminazione speciale realizzata da Silfi e che sarà pienamente a regime dal 13 giugno”. Legata all’inserimento di Pratolino nella lista del Patrimonio mondiale Unesco, è nata “infine l’esigenza di avere un gruppo nutrito e informato di guide turistiche e ambientali, cui rivolgersi per eventuali richieste di visite guidate da parte di gruppi e tour-operators”.

NARDELLA – Il Parco di Pratolino “è una vera perla” ma “ha un potenziale turistico inespresso. Per questo intendiamo cogliere ogni occasione per rilanciarlo, a partire dall’Expo. Anche a questo scopo il parco sarà inserito in un ‘Percorso Mediceo’ che da Palazzo Vecchio arriva fino al Giardino delle Meraviglie”. Così Dario Nardella, sindaco della Città metropolitana di Firenze. “Entro pochi giorni- continua- sarà disponibile una app per smartphone e tablet, per le visite alle ville e giardini del territorio fiorentino, che comprende tutte le ville e giardini medicei riconosciuto patrimonio Unesco”.

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