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Cronaca

Papa Francesco a Prato ricorda le vittime del Macrolotto

Sua Santità ha invitato a continuare sulla strada dell’integrazione: “Siate sempre animati dal desiderio di stabilire dei veri e propri patti di prossimità”

Papa Bergoglio è arrivato poco dopo le otto del mattino a Prato ed è stato accolto da una piazza del Duomo gremitissima. Entrato nella cattedrale ha venerato il Sacro Cingolo mariano – la reliquia simbolo religioso e civile di Prato – per poi incontrare la comunità diocesana e tutta la cittadinanza. Poi si è rivolto ai fedeli: “Buongiorno!”. “Saluto con affetto tutti voi e coloro che non possono essere qui presenti fisicamente, in  articolare le persone ammalate, anziane e quelle detenute nella casa circondariale”. “Sono venuto come pellegrino in questa città ricca di storia e di bellezza, che lungo i secoli ha meritato la definizione di “città di Maria”. E ancora: “Siete privilegiati anche perché custodite la reliquia della «Sacra Cintola» della Madonna, che ho appena potuto venerare. Dunque un passaggio sull'integrazione in una realtà, quella pratese, dove è presente una massiccia comunità cinese: “Mentre vi adoperate nella ricerca delle migliori possibilità concrete di inclusione, non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà. Non rassegnatevi davanti a quelle che sembrano difficili situazioni di convivenza; siate sempre animati dal desiderio di stabilire dei veri e propri “patti di prossimità”.

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MACROLOTTO -  Sua Santità ha poi ricordato le vittime della tragedia di due anni fa al Macrolotto, sette operai cinesi morirono nell’incendio di un capannone, definendola una “tragedia dello sfruttamento”. Il Pontefice ha poi concluso il suo discorso rivolgendosi ai giovani: “Incoraggio tutti, soprattutto voi giovani, a non cedere mai al pessimismo e alla rassegnazione. Maria è colei che con la preghiera e con l’amore, in un silenzio operoso, ha trasformato il sabato della  delusione nell’alba della risurrezione. Se qualcuno si sente affaticato e oppresso dalle circostanze della vita, confidi nella nostra Madre, che è vicina e consola. Sempre ci rincuora e ci invita a riporre fiducia in Dio: suo Figlio non tradirà le nostre attese e seminerà nei cuori una speranza che non delude. Grazie”.

Papa Francesco a Prato


 

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