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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Stragi in Palestina, Sinistra e comitati chiedono le dimissioni di Carrai: "Chi sostiene Israele non può presiedere la Fondazione Meyer"

Previste due proteste, a Careggi e al Meyer, per chiederne le dimissioni. La destra lo difende: "Da sinistra delirio antisemita, Israele vincerà"

Prosegue incessante il conflitto in Palestina, con Israele sotto accusa per le migliaia di morti nella striscia di Gaza: si parla di quasi 20mila vittime palestinesi, tra cui migliaia di bambini, causati dalla risposta di Israele seguita agli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre. Anche a Firenze si moltiplicano le iniziative di solidarietà con il popolo della Palestina, che sono all'ordine del giorno.

Ieri i consiglieri comunali di Sinistra progetto comune, Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, hanno diramato una nota nella quale di fatto chiedono le dimissioni di Marco Carrai - che è anche console onorario di Isarele per la Toscana, l'Emilia Romagna e la Lombardia - dalla carica di presidente della Fondazione Meyer, che ricopre da inizio ottobre.

"Da qualche tempo Carrai è presidente della Fondazione Meyer. Il 2 ottobre scorso l'assessora Sara Funaro, indicata come futura candidata sindaca dal Partito Democratico, ha salutato questo nuovo incarico con parole di benvenuto. Ora ci aspettiamo che anche il Comune di Firenze giudichi opportuno e necessario ascoltare parole di condanna, da parte di Carrai, per la tragedia in corso a Gaza. Presiedere una fondazione che salva i bambini è incompatibile con il sostegno all'azione dell'attuale governo israeliano", scrivono in una nota Palagi e Bundu.

"Sappiamo che ci sono operatrici e operatori sanitari che stanno organizzando una mobilitazione per chiedere il ritiro della nomina da presidente della Fondazione Meyer: si terrà anche un presidio, sabato 23 dicembre, alle 15:30, di fronte all'ospedale pediatrico", aggiungono i due consiglieri della sinistra, solidali con l'iniziativa che chiede le dimissioni di Carrai.

Non si è fatta attendere la reazione della destra. “Il delirio antisemita non ha limiti, ma Israele alla fine vincerà", attacca Emanuele Cocollini, vicepresidente del consiglio comunale, ex Lega, ora nel Gruppo Centro e presidente dell'associazione Italia - Israele Firenze. "Ovviamente la funzione di presidente della Fondazione Meyer del console Carrai nulla c’entra".

Palagi e Bundu hanno ricordato un episodio nel quale Carrai avrebbe rifiutato di confrontarsi pubblicamente con un attivista pro Palestina, Karem Rohana, italo-palestinese recentemente pestato da uomini sconosciuti a Roma, probabilmente per il suo impegno a fianco del popolo palestinese: un episodio che gli è costato anche la frattura di un braccio, con gli autori del pestaggio non ancora individuati dalle forze dell'ordine.

“Karem Rohana - attacca Cocollini -, è persona ben conosciuta alla Questura di Firenze, in quanto 'stalker' dell’assessore di religione ebraica Sara Funaro e dello stesso console Carrai, che era stato importunato oltre che sui social network anche in un cinema di Firenze, ha anche creato disturbo durante iniziative dell’associazione Italia-Israele", conclude il presidente dell'associazione Italia - Isarele, schierato ovviamente al fianco di Carrai.

"Sono completamente incensurato, senza alcun procedimento o indagine in corso né 'attenzionamento' da parte di digos o altri. Quello che dice il consigliere Cocollini - ribatte però Rohana, medico e noto influencer su Instagram con oltre 170mila follower - è completamente falso".

Sul caso è intervenuto anche Alessandro Draghi, di Fratelli d'Italia. “Marco Carrai - commenta Draghi -, è stato nominato presidente della Fondazione Meyer prima dell'attacco improvviso di Hamas. Non si può accettare questa congettura inventata da Bundu e Palagi, i quali fanno un gran miscuglio, confondendo i ruoli. Carrai è stato nominato per il suo curriculum e per il suo profilo imprenditoriale e per la sua spiccata capacità di potersi relazionare con realtà imprenditoriali e attrarre risorse, sia in Italia che all'estero, a sostegno delle attività filantropiche e sociali del Meyer". Secondo l'esponente di Fdi "c'è una vasta differenza tra il non condannare e il sostenere una strage, come del resto trovo alquanto minaccioso un presidio contro un uomo, a due giorni da Natale, e di fronte ad un ospedale”.

Il presidio al Meyer, sabato alla 15:30, è ad ogni modo confermato, come il volantinaggio a Careggi il giorno prima, venerdì 22 dicembre, alle 12. "Basta col massacro di civili e bambini, boicottiamo Israele e la sua economia di guerra", dicono i promotori delle iniziative, e cioè 'Operatori sanitari per la Palestina', Cub Firenze, Comitato Io Non Ci Sto Firenze, WorkersinFlorence.

"Una strage senza tregua in Palestina. Dopo due mesi (dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre, ndr) si contano più di 10mila bambini uccisi a Gaza, oltre alle migliaia con mutilazioni e ferite", proseguono i promotori, denunciando da parte di Israele "una aggressione pianificata contro chi pratica la professione medica". Infine, viene chiesto "l'esonero immediato di Marco Carrai dalla Fondazione Meyer: nessun sostegno a chi si rende complice del genocidio del popolo palestinese".

Sotto, il volantino che annuncia i sit in per chiedere le dimissioni di Carrai

Chi è Carrai, tutte le poltrone del grande amico di Matteo Renzi

volantino protesta contro isarele e carrai al meyer e a careggi

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