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Cronaca Ponte All'Indiano

Ecco perchè il Ponte all'Indiano si chiama così

IL suo nome è dato dal luogo in cui è stato costruito nelle cui prossimità si trova un monumento funebre particolare

Sono molti i personaggi illustri che da secoli visitano Firenze, uno di questi importanti visitatori fu il principe indiano Rajaram Chuttraputti di Kolhapur (è una census town dello stato federato Maharashtra dell’India).

Il principe visitò Firenze nel 1870, quando fece ritorno da un viaggio a Londra, dove si era recato per studio e per conoscere la regina d’Inghilterra, e soggiornò al Grand Hotel di Piazza Ognissanti. Colpito da un malore improvviso nella camera dell’albergo, morì all’età di ventuno anni.

Per rispettare le tradizioni della sua religione, l’induismo, venne cremato alla confluenza di due fiumi - l’Arno e il Mugnone - dove poi le sue ceneri furono sparse. Il singolare evento suscitò la curiosità di tanti fiorentini e da allora quel luogo fu chiamato “l’Indiano”, in suo onore.

Il 7 giugno 1874 venne inaugurato un piccolo monumento a pagoda con al centro il busto policromo del giovane maragià, la costruzione è posizionata nella parte estrema del parco delle Cascine, proprio dove confluiscono i due fiumi. La struttura fu progettata da Charles Mant e poi realizzata dallo scultore inglese Carlo Francesco Fuller.

Nel 1972 è stato poi costruito costruito un ponte in prossimità del monumento che prese, appunto, il nome di Ponte all'Indiano.

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