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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Leggende fiorentine: la bandiera americana ha origini toscane?

Nonostante l'indubbio legame con la Union Flag britannica, alcuni sostengono che la bandiera più famosa del mondo sarebbe ispirata ad un antico stemma toscano. Un'origine legata alla storia di Filippo Mazzei, l'illuminista di Poggio a Caiano che influenzò la stesura della Dichiarazione di Indipendenza

“Tutti gli uomini sono stati creati uguali”, recita la Dichiarazione di Indipendenza, il documento che segna la nascita degli Stati Uniti, ratificato a Philadelphia il 4 luglio 1776. Un motto famosissimo, nonché uno dei concetti alla base del pensiero americano, la cui origine viene oggi attribuita a Filippo Mazzei (1730-1816), medico, filosofo e saggista nato a Poggio a Caiano da una nobile famiglia di viticoltori toscani. 

Accompagnato da un gruppo di artigiani e agricoltori, nel 1773 Mazzei si stabilì in Virginia per intraprendere l’attività di viticoltore nel Nuovo Mondo. Fu proprio qui che ebbe modo di entrare nell’entourage dei Padri Fondatori Americani, diventando intimo amico di George Washington e soprattutto di Thomas Jefferson, entrambi futuri presidenti degli Stati Uniti. Un’amicizia talmente fidata da ispirare uno dei passi salienti della Dichiarazione di Indipendenza. 

Come riportato dalla Joint Resolution 175 of the 103rd Congress, sembra che la celebre espressione “All men are created equal” venne suggerita a Jefferson dallo stesso Filippo Mazzei, che sulla Gazzetta della Virginia del 1774 aveva scritto : ”Tutti gli uomini sono per natura egualmente liberi e indipendenti. Quest'eguaglianza è necessaria per costituire un governo libero. Bisogna che ognuno sia uguale all'altro nel diritto naturale”. 

Oltre a ispirare il documento fondante degli Stati Uniti d'America, leggenda vuole che il brillante Mazzei abbia fornito anche lo spunto per realizzare la bandiera più famosa del mondo. Nonostante l’indubbio legame con quello britannico, pare che il celebre vessillo statunitense sia in realtà ispirato ad un antico stemma toscano, descritto e suggerito ai padri fondatori da Filippo Mazzei in persona.

Nello specifico, si tratta dello stendardo appartenuto a Ugo detto il Grande, marchese di Toscana nonché duca di Spoleto e Camerino, vissuto dal 950 circa al 1001. Lo stemma, composto da sette strisce rosse in campo bianco, è ancora oggi osservabile all’interno della chiesa della Badia Fiorentina ed è ricordato anche da Dante nella Divina Commedia: “Ciascun che de la bella insegna porta/ del gran barone il cui nome e ‘l cui pregio/ la festa di Tommaso riconforta,/ da esso ebbe milizia e privilegio;” (canto XVI del Paradiso, vv. 127-130). Tutte le famiglie, scrive il sommo poeta, che portarono nel loro stemma l’insegna di Ugo il Grande (il gran barone), ebbero da lui la dignità cavalleresca e il privilegio di fregiarsi del suo stemma: in altre parole, Dante si riferisce a famiglie di antichissima nobiltà. 

Posizionando in verticale lo stemma toscano, Filippo Mazzei avrebbe allora suggerito la bandiera con strisce bianche e rosse alternate. Fu così che, durante il secondo congresso continentale del 1777, venne adottata una bandiera con tredici (invece che sette) strisce, corrispondenti agli stati fondatori dell'Unione.

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