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Cronaca

Vendita di case: "Vogliamo il libretto del rischio sismico e idrogeologico"

Dopo il terremoto in Emilia i geologi toscani invocano il 'libretto del fabbricato', il documento che certifica il grado di rischio, sismico e idrogeologico di ogni abitazione

A poco più di due mesi dal terremoto in Emilia Romagna, l’Ordine dei Geologi della Toscana torna a chiedere con forza l’istituzione per legge del cosiddetto ‘libretto del fabbricato’. “Non sono i terremoti che uccidono, ma le case che crollano in testa”, ripete la presidente dell’Ordine Maria Teresa Fagioli. Cos’è il libretto di cui parla? “Una vera e propria carta di identità di un immobile dal punto di vista idrogeologico e sismico – spiega Fagioli -. Un documento che riporti le caratteristiche del terreno su cui poggia un edificio e il grado di rischio sismico a cui è soggetto, il grado di staticità, l’eventuale rispetto o meno delle più recenti normative antisismiche”. Sembrerebbe una proposta di buon senso, che i geologi invocano a livello nazionale. Le resistenze però sono molte e potenti.

“Lobbies di palazzinari e immobiliaristi senza scrupoli ne frenano l’adozione”, tuona la presidente dell’ordine dei geologi toscani. Il motivo è ovvio. Nella proposta dei geologi il ‘libretto’ dovrebbe accompagnare per legge ogni compravendita immobiliare, così che chi acquista un appartamento o un qualunque altro tipo di struttura possa sapere con esattezza a quali rischi potrebbe andare incontro. “Un’operazione di chiarezza e trasparenza doverosa”, commenta Fagioli. Una ‘fotografia’ che inevitabilmente inciderebbe sui costi di mercato, perché probabilmente in pochi sarebbero disposti a sborsare grosse cifre per residenze, magari di gran lusso, situate però in piena zona sismica o su un terreno che rischia di franare con due giorni di pioggia. Da qui le diffidenze degli ‘immobiliaristi’.

“Oggi – spiega Fagioli -, il singolo cittadino può rivolgersi privatamente ad un geologo o ad un ingegnere prima di comprare casa, pagando tutto di tasca propria”. Ma a quanti passa per la testa di richiedere una tale consulenza? I geologi vorrebbero invece che tutte queste informazioni fossero fornite, in via obbligatoria e gratuita, all’acquirente.

TOSCANA - Fagioli coglie l’occasione per uno sguardo d’insieme a tutta la Toscana. “Rispetto alla media nazionale la nostra Regione ha una buona normativa antisismica – ammette -. Spesso però il problema è l’applicazione a livello comunale”. Ma non solo. La presidente chiede alla politica più attenzione alla categoria e un maggiore impiego in materia edilizia e urbanistica. “L’80% del territorio toscano è, con diversa gradualità, a rischio sismico. Eppure da una recente indagine svolta ci risulta che moltissimi comuni toscani non si avvalgono delle competenze dei geologi, neppure nelle commissioni edilizie”.

Fagioli chiede anche di completare in fretta la mappatura sismica di tutta la Regione. “Per quanto riguarda gli edifici da costruire devono essere rispettate le nuove normative antisismiche. Il problema – conclude -, riguarda il patrimonio edilizio meno recente. Gran parte delle nostre strutture edilizie le ereditiamo dal passato. In questi casi è più che mai indispensabile arrivare ad avere un quadro certo della situazione, per poi passare alla messa a norma e alla prevenzione”. Prima che un altro episodio funesto non riporti per l’ennesima volta, a danno fatto, l’attenzione sulla questione.

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