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Cronaca Montelupo Fiorentino

Opg di Montelupo, slitta a settembre la verifica dell'antincendio

L'undici di agosto è scaduto la prima disposizione del decreto che ha portato al sequestro di tre aree dell'Opg. La Commissione parlamentare ha prorogato la scadenza al 30 di settembre

L’Opg di Montelupo Fiorentino è stato rimandato a settembre; per l’esattezza al 30. L’undici agosto scadeva, infatti, la prima delle prescrizioni che la Commissione d'inchiesta sul Sistema sanitario nazionale aveva inflitto all’ospedale psichiatrico: l’adeguamento dei sistemi antincendio. Un’ordinanza, una delle tante, dalle condizioni psico – sanitarie a quelle igieniche che hanno determinato il sequestro del padiglione pesa, della sala contenzione, e della sezione ambrogiana dove ci sono 21 celle, doveva avere vita breve, appena 15 giorni. Se non ottemperata entro la scadenza, il sequestro poteva estendersi all’intero ospedale. Così non è stato, la Commissione, dopo l’ispezioni di giovedì, ha dato un altro giro all’orologio, un'altra possibilità. Sono stati i Nas a consegnare la notifica alla struttura informa una nota della commissione. La prossima scadenza ora è fissata per il 25 agosto: entro quella data gli internati presenti nelle aree sequestrate dovranno essere collocati altrove. Stessa proroga ha interessato l'altro Opg al centro dello scandalo, quello di Barcellona Pozzo di Gotto.

“La Commissione d'inchiesta - spiega il presidente Ignazio Marino - con questo atto, ha fatto seguito a una richiesta di proroga arrivata direttamente dai due Opg. Con i capigruppo, abbiamo deciso di concedere tempo fino alla fine di settembre, poiché ci è sembrato un termine ragionevole. Chiarisco però fin da ora che si tratta di un’unica proroga, dopodiché se non vi saranno risultati concreti e definitivi, la Commissione si riunirà nuovamente anche per valutare la possibile chiusura dei due Opg. Non vogliamo in alcun modo avere un atteggiamento irragionevole, ma con fermezza chiediamo che i problemi riscontrati siano risolti al più presto, anche perché si tratta di strutture in cui le condizioni di vita, come ha ricordato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non sono degne di un Paese appena, appena civile”

 

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