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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Concerie: costretti a lavorare per 2 euro l'ora, imprenditore in manette

Perquisizioni in 17 aziende in tutta la Toscana

Stamani maxi operazione della guardia di finanza. I finanzieri hanno perquisito 17 società operanti nel settore conciario nelle province di Firenze, Lucca, Pisa e Prato. E' finito in carcere un imprenditore cinese di 33 anni, accusato di sfruttamento del lavoro.

Le indagini sono partite la scorsa estate quando le fiamme gialle hanno fatto alcuni controlli in un'azienda di Bientina, in provincia di Pisa.  

I finanzieri, sentendo i lavoratori (prevalentemente di nazionalità cinese e pakistana), hanno scoperto che questi erano costretti a lavorare 12 ore al giorno, percependo un corrispettivo di circa 2 euro all’ora a fronte di un contratto che prevedeva, invece, una prestazione di 4 ore giornaliere con una retribuzione di 7,5 euro all’ora.

Durante il controllo è stata inoltre trovata documentazione extracontabile, nascosta all’interno di armadi presenti nello stabilimento, dove erano state accuratamente annotate le prestazioni lavorative effettivamente svolte.

Soprattutto i lavoratori di origine pakistana hanno deciso di collaborare da subito con i militari, hanno dichiarato di aver bisogno di quel contratto di lavoro in modo da richiedere l'asilo politico.

Nonostante il controllo l’imprenditore cinese avrebbe continuato ad operare, non solo praticando le stesse condizioni lavorative vessatorie, ma procedendo in maniera ancora più determinata nella sua azione di intimidazione nei confronti dei dipendenti. 

Poche ore dopo l’intervento, infatti, come successivamente ricostruito, il datore di lavoro li avrebbe riuniti, minacciandoli di licenziamento nel caso avessero continuato a collaborare con gli investigatori e imponendo loro la restituzione di più della metà delle somme già versate.

Le attività investigative, svolte anche con la collaborazione dei funzionari dell’ASL competente, hanno permesso di accertare, con specifici sopralluoghi, che il lavoro veniva svolto senza alcun rispetto della normativa in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro e in condizioni igienico sanitarie molto precarie. Al termine delle indagini sono stati individuati 20 lavoratori in nero.

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