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Cronaca

Omicidio di Ugnano, clima teso a Sollicciano, chiesta scarcerazione

Il reo confesso resta in isolamento, il rischio di una vendetta da parte dei connazionali della vittima è alto

 'Sezione transito' così è definita l'area del carcere di Sollicciano in cui è detenuto, in regime di isolamento, Riccardo Viti, il maniaco che a maggio ha ucciso una ragazza alla periferia di Firenze. Viti, l'idraulico con la passione per i giochi erotici è da quattro mesi un sorvegliato speciale perché si temono aggressioni da parte dei detenuti che minacciano di vendicare Andrea Cristina, la connazionale uccisa.
 Il difensore di Viti, Francesco Stefani, ha presentato ricorso e chiesto la scarcerazione con arresti domiciliari per evitare il peggiorare del clima teso che si respira tra le celle del penitenziario fiorentino. 

Il 13 ottobre ci sarà l'udienza. "Il mio assistito ha confessato - ha spiega il difensore ai cronisti - non c'e' rischio di reiterazione, ho inoltre proposto il braccialetto elettronico o il ritiro del passaporto per evitare la fuga". Dietro al caso permane la perplessità dello Stefani riguardo al  secondo interrogatorio richiesto e non ottenuto e la carenza di motivazioni espresse da parte dei magistrati.

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