Omicidio Idy Diene: perizia psichiatrica per Pirrone
L'ambulante senegalese fu ucciso a colpi di pistola il 5 marzo scorso
Perizia psichiatrica su Roberto Pirrone, il 65enne pensionato fiorentino che il 5 marzo scorso ha ucciso a colpi di pistola l'ambulante senegalese Idy Diene.
Così ha deciso il giudice per le indagini preliminari Alessandro Moneti, accogliendo la richiesta dei legali difensori dell'ex tipografo, Sibilla Fiori e Massimo Campolmi.
Martedì prossimo, 22 maggio, il giudice affiderà l'incarico. La perizia dovrà quindi accertate se Pirrone quel giorno, come recita la nota formula, fosse in grado “di intendere e volere”.
La mattina del 5 marzo, il giorno dopo le elezioni politiche, Pirrone uscì di casa con una pistola, con l'intento, ha raccontato agli inquirenti, di suicidarsi. Poi, sempre secondo le parole del 65enne, avrebbe cambiato idea, decidendo di uccidere “il primo che capita”.
Pirrone si fermò sul ponte Vespucci, dopo avere camminato a piedi per oltre un chilometro dalla sua abitazione di viale Aleardi. Durante il tragitto, e sul ponte, incrociò diverse persone. Quando fu superato da Idy, che camminava con il suo borsone in spalla, si voltò e gli sparò diversi colpi, uccidendolo.
Il 65enne sostiene di non essere stato spinto dal razzismo. La procura, fin dall'inizio, ha escluso dall'ipotesi di reato l'aggravante razziale. Non la pensa così la gran parte della comunità senegalese, sostenendo che il razzismo invece c'entri e ricordando il precedente di piazza Dalmazia (l'uccisione, sempre a colpi di pistola, di Samb Modou e Diop Mor, per opera dell'estremista di destra e simpatizzante di CasaPound Gianluca Casseri).
Dopo l'omicidio, sabato 10 marzo, per le strade di Firenze si tenne una grande manifestazione, in ricordo di Idy e contro il razzismo. Nei giorni scorsi nuovi fiori e cartelli sono stati portati sul punto dove è stato ucciso.
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