Omicidio sul ponte Vespucci: la figlia del killer aveva allertato la polizia
Si era detta preoccupata dopo aver trovato il biglietto dell'uomo che minacciava gesti estremi
Pochi attimi prima dell'omicidio la figlia dell'uomo che ha sparato sul Ponte Vespucci aveva telefonato al 113 spiegando di essere preoccupata per il padre. L'uomo, Roberto Pirrone, prima di uscire di casa aveva infatti lasciato un biglietto in cui minacciava gesti estremi.
Temendo potesse fare del male a se stesso erano partite le ricerche del 65enne fiorentino. Pirrone poi non avrebbe avuto il coraggio di uccidersi e avrebbe esploso sei colpi contro l'ambulante senegalese, colpendolo almeno due volte. Omicidio avvenuto non lontano da una madre con bambino, di origine africana, e altre tre persone.
GLI SPARI IN STRADA
Ieri mattina è stato però il fragore degli spari a far scattare l'allarme in città. Subito è stata diramata una nota di ricerca dalle forze dell'ordine. Pirrone è fermato poco lontano dal ponte, in via Melegnano, direzione Borgo Ognissanti, da due militari dell'esercito. Nel giubbotto aveva ancora la beretta con cui aveva sparato - regolarmente detenuta in casa con altre due pistole e altrettanti fucili - oltre a un coltello a serramanico. E' stato lui a spiegare di essere armato: "Ho la pistola".
L'uomo è stato trasportato in questura. L'interrogatorio, al termine del quale è stata esclusa la matrice razziale, è durato novanta minuti. Poi il carcere.