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Cronaca

Omicidio di Ashley Olsen, fermato il killer: "Non volevo ucciderla"

Fermato nella notte un senegalese di 27 anni per il delitto avvenuto nella casa di Santo Spirito. Il giovane è in carcere a Sollicciano

Nella notte la polizia ha eseguito un fermo per l’omicidio di Ashley Olsen, la 35enne americana trovata morta in un’abitazione di Santa Monica. E’ un cittadino senegalese di 27 anni, Cheik Tidiane Diaw, da pochi mesi in Italia, entrato nel nostro Paese clandestinamente. Gli agenti della squadra mobile lo hanno fermato in via Andrea del Castagno, luogo dove viveva dopo che era approdato nella nostra città per ricongiungersi con il fratello. Nella casa gli inquirenti avrebbero rinvenuto numerosi elementi che potranno essere utili al prosieguo delle indagini. 

L’uomo, sconosciuto fino a questo momento alla polizia, svolgeva l’attività di pr in alcune discoteche cittadine. Tra cui il Montecarla, locale dove avrebbe incontrato Ashley. Questa mattina il procuratore Giuseppe Creazzo insieme al questore Micillo e il capo della mobile Giacinto Profazio hanno fornito alcuni chiarimenti sulla vicenda in attesa della convalida del fermo dell’indagato. L’accusa è omicidio. Delitto aggravato dalla minorata difesa e dalla crudeltà. Il 27enne, l’uomo non sarebbe legato all’ambito degli stupefacenti come era stato ipotizzato da alcuni quotidiani, adesso si trova nel carcere di Sollicciano in attesa della convalida del gip. 

I FUNERALI A FIRENZE 

Da quanto riscontrato, oltre allo strangolamento ipotizzato dalla procura – non è chiaro con quale strumento sia avvenuto – la vittima ha riportato due pesanti fratture al cranio: si ipotizza che il corpo sia stato sbattuto in qualche angolo della casa. Gli inquirenti hanno quindi escluso l'ipotesi del gioco erotico sfociato in tragedia. E’ emerso che i due quando sono rientrati a casa, dopo essere usciti dal locale, immortalati anche da una telecamera, non erano lucidi: avrebbero assunto alcolici e forse stupefacenti. Quindi avrebbero avuto un rapporto, consenziente. Il 27enne, su questo è stato mantenuto il massimo riserbo, ha già riportato una versione “ammissiva” dei fatti. Dopo l'incontro, secondo il racconto del giovane, ascoltato per ore nella notte, Ashley avrebbe cercato di mandarlo via in maniera brusca dicendogli che stava per arrivare il suo fidanzato. Diaw avrebbe quindi reagito: "Non sono mica un cane", per poi spingerla violentemente, fino a procurarle un doppio trauma cranico. "Sì, sono stato io, ma non volevo ucciderla", si è difeso il 27enne davanti agli inquirenti. I segni di strangolamento, secondo la versione del reo confesso, sarebbero invece legati al fatto che avrebbe cercato di rialzarla. 

LE PROVE DECISIVE PER TROVARE IL KILLER // VIDEO //

DNA - Fondamentale alla svolta del caso i riscontri sul dna. Gli investigatori hanno recuperato nello scarico del bagno della casa di Santo IMG_20160114_101025-2Spirito un condom e un mozzicone di sigaretta. I riscontri sui reperti, comparati con il profilo genetico del fermato, avrebbero dato una certezza matematica. Inoltre tracce di pelle dell’uomo sono state trovate sotto le unghie della 35enne.  

Sciolto anche il giallo sul telefonino della vittima. Il senegalese avrebbe portato via il cellulare inserendo all’interno la sua scheda. Il dispositivo non sarebbe però ancora stato recuperato.

"Si è rischiato di compromettere l’indagine", ha detto il procuratore facendo riferimento ad alcuni articoli usciti sulla stampa. Il timore è che il 27enne potesse scappare. Il questore Raffaele Micillo si è complimentato per la collaborazione della procura e, facendo riferimento ad alcune polemiche su “Firenze città rischiosa”, ha chiarito: "Lo Stato ha fatto la sua parte in tempi rapidissimi, la nostra città ha una qualità della vita adeguata".

FOTO - Ashley Olsen, 35enne americana strangolata in Oltrarno: trovata morta in casa

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