Omicidio americana Allison Owens: arresti domiciliari per il pirata

Il 2 ottobre alle 16:30 P.S. travolse con la propria auto Allison Owens. Passano le ore, la ragazza non torna, furono allertate le forze dell’ordine che cominciarono le ricerche. Pochi giorni ed il corpo senza vita della giovane fu rinvenuto in zona Gruccia, nella periferia di San Giovanni Valdarno, a pochi metri di distanza dal luogo dove fu investita mentre faceva jogging. Trovato il corpo i Carabinieri iniziarono a mettersi nelle tracce del pirata. Di lì a poco, il rappresentante residente ad Incisa, si costituì accompagnato dall’avvocato Francesco Maresca volto noto del foro se non altro per aver sostenuto la famiglia di Meredith Kercher nel processo di Perugia.

Oggi l'imprenditore è stato scarcerato e può tornare a casa. Torna a casa non da uomo libero ma agli arresti domiciliari. A deciderlo è stato il Gip Claudiani, che ha accolto la richiesta di scarcerazione arrivata dal Pm Marco Dioni. Questa procedura indica chiaramente che la prima parte delle indagini, quella investigativa, si dovrebbe essere chiusa. Il Pm cioè ha già raccolto tutte le prove necessarie da esibire durante le fasi processuali, da qui la richiesta di scarcerazione. Il Gip, analizzato il caso, ha acconsentito alla richiesta anche perché ora, chiuse le indagini, andrebbero a decadere i motivi alla base del fermo carcerario: il possibile inquinamento delle prove.

A casa ma, come detto, con l’obbligo di dimora domiciliare. Perché? Il Gip al momento dell’arresto aveva sostenuto che il rappresentante di Incisa avrebbe potuto ripeter il reato. Così, sulla base del pericolo di recidiva, il pirata della strada non potrà muoversi da casa. Secondo l’accusa S. travolse Allison e poi scappò senza prestarle soccorso; il 56enne invece sostiene che non si era accorto di aver investito la ragazza. A questa versione gli inquirenti non starebbero  dando credito. Tornato a casa l’uomo aspetterà il processo. C’è chi parla di rito abbreviato e circolano già voci di patteggiamento.