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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Olio extravergine contraffatto: perquisizioni in tutta Italia, Toscana compresa

Trentacinque gli indagati per frode in commercio e riciclaggio merceologico. Perquisizioni in cinque regioni italiane

L’oro verde di nuovo al centro degli scandali. Se non fossero bastata le vignette del NY Times a denunciare il fenomeno italiano degli oli extravergine contraffatti adesso arriva la conclusione di un’indagine della guardia di finanza. Attività, coordinata dalla procura di Siena, partita all’inizio del 2013, che ha portato a 15 perquisizioni in tutta Italia (Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Puglia) presso importanti aziende e stabilimenti nazionali e internazionali.

Nel corso della quale, al momento sono 35 gli indagati per frode in commercio e riciclaggio merceologico, la procura ha portato alla luce un vasto fenomeno di frode finalizzato alla commercializzazione di enormi quantitativi di olio extravergine di oliva di scarsa qualità, importati dall’estero e ricollocati sul mercato nazionale – attraverso illecite miscelazioni non rilevabili alle analisi ufficiali.

Indagini che hanno visto le fiamme gialle monitorare l’arrivo nei porti dei cosiddetti oli “deodorati”, cioè sottoposti a trattamenti industriali di raffinazione (non consentiti nella produzione di olio extravergine di oliva) in grado di eliminare odori e sapori sgradevoli da una materia prima di scarso pregio e qualità e pertanto, come tale, inutilizzabile per l’ottenimento di oli extravergini.   

Le indagini sono tuttora in fase di sviluppo al fine di delineare il quadro complessivo della frode olearia che contempla non soltanto aspetti di natura penale, ma anche evidenti ed interessanti profili di natura economico-finanziaria. In ogni caso il pm Aldo Natalini non scioglie le riserve sulla possibile estensione del fenomeno che coinvolge numerosi operatori del settore.

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