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Cronaca

Olio extravergine, 10mila produttori al Mandela Forum. Renzi: "Via Irpef agricola e legge sul caporalato" | FOTO

Il capo del governo sul palco della Coldiretti, che lancia l'allarme: "Produzione crollata del 38%, 3 ristoranti su 4 non rispettano le leggi"

Crollo del 38% della produzione di olio di oliva in Italia, che scende a 298 milioni di chili, un valore vicino al minimo storico di sempre. E' quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Ismea/Unaprol presentati alla Giornata nazionale dell'extravergine italiano al Mandela Forum di Firenze, in programma oggi e dove ha partecipato anche il presidente del consiglio Matteo Renzi.

Sono circa 10mila gli agricoltori che con i trattori da tutta Italia sono giunti a Firenze, per protestare contro "concorrenza sleale, speculazioni, mancanza di trasparenza in etichetta, truffe ed inganni". Su Twitter l'hashtag della protesta è #salviamogliulivi.

"A livello mondiale si prevede una storica carestia dei raccolti per effetto del crollo della produzione anche in Grecia con circa 240 milioni di chili (-20%) ed in Tunisia dove non si supereranno i 110 milioni di chili (-21%) mentre in Spagna, che si conferma leader mondiale, si stimano circa 1.400 milioni di chili, in linea con l'anno scorso", sottolinea la Coldiretti. In controtendenza la Turchia, che aumenta la produzione del 33% per un totale di 190 milioni di chili.

Il risultato complessivo è una previsione di produzione mondiale a 2,785 miliardi di chili, in calo del 9%, con conseguenti prezzi che si prevedono in rialzo. In Italia la Coldiretti stima un calo produttivo del 39% nel Mezzogiorno, al nord di appena il 10% mentre al centro del 29%, con  la Toscana in linea con questa riduzione.

"Avete preso i nostri marchi, non vi daremo le nostre piante", "Chi acquista ha il diritto di sapere se quello che compra è veramente fatto in Italia", "Più trasparenza", "Spremiamo l'olio non i produttori" e "Stop agli inganni, salviamo il Made in Italy", sono alcune delle richieste che si leggono sui cartelli e sugli striscioni di fronte al Mandela Forum.

Sotto accusa la concorrenza sleale, le speculazioni, la mancanza di trasparenza e le truffe e gli inganni che mettono a rischio il futuro del prodotto più rappresentativo della dieta mediterranea. A livello interno, la Codliretti chiede più controlli nei locali: "Il 76% dei ristoranti non rispetta la legge del tappo antirabbocco per i contenitori d'olio".

"Abbiamo già cancellato Irap e Imu agricole, ma non basta. La parte di Irpef agricola sarà cancellata a partire dal 2017, lo vedrete nella legge di stabilità", ha promesso Renzi agli agricoltori parlando dal palco della Coldiretti.

"La legge sul caporalato va approvata il più velocemente possibile perché non possiamo permettere che i nostri pomodori siano macchiati dal sangue", ha aggiunto il presidente del consiglio, che questa sera alle 21 sarà all'Obihall per un comizio a favore del Sì al referendum costituzionale.

TOSCANA - "Entro le festività di fine anno - ha spiegato il governatore Enrico Rossi - la Regione approverà i decreti attuativi della legge sull'agricoltura, per consentire agli 86 Centri di assistenza agricola aperti in Toscana di accogliere le domande delle imprese agricole e di istruirle, sollevando gli imprenditori dallo spreco di tempo a cui sono costretti".

FIRENZE -  Il sindaco Dario Nardella ha voluto ribadire, durante il suo intervento al Mandela Forum, come la sua amministrazione sia già un passo avanti: “Una delle sfide che abbiamo passa da quello che mettiamo ogni giorno sui tavoli di centinaia di ristoranti delle nostre città, a partire dalle città d’arte dove mettiamo in mostra l’immagine del nostro Paese. La liberalizzazione del commercio e la potenza economica delle multinazionali del cibo stanno cancellando l’anima e l’identità del nostro Paese. Per questo abbiamo varato, primi in Italia, un regolamento per tutelare il centro storico di Firenze, dove passano 15 milioni di turisti all’anno, e che può essere esportato in tutta Italia: con il regolamento Unesco abbiamo, infatti, confermato il divieto di apertura di fast food, pizze al taglio, kebab nel centro storico e introdotto la regola in base alla quale chi vuole aprire un locale che somministra cibo deve puntare sulla qualità dei prodotti e la filiera toscana. Ci hanno detto che siamo conservatori: sbagliano. Il governo ha raccolto il nostro modello e tra qualche settimana passerà in Parlamento una norma in attuazione dei decreti Madia che finalmente restituisce ai sindaci il potere di proteggere e sostenere le attività legate alla storia e alla bellezza del contesto urbano in cui si trovano”.  

SCUOLA - Nel corso del suo intervento il sindaco ha parlato anche del compito che hanno le Istituzioni nel diffondere l’educazione alimentare e ha spiegato quanto viene fatto nelle mense scolastiche fiorentine: “Ogni giorno i 15 centri cottura della città preparano e distribuiscono nelle nostre scuole 23 mila pasti. Siamo stati i primi a puntare, dai tempi di Matteo Renzi sindaco, alla qualità e al territorio, tanto che oggi il 80% dei prodotti vengono dal mercato biologico e l’90% dalla filiera corta. Stiamo potenziando ulteriormente questo progetto con la collaborazione della Camera di Commercio”. “Finalmente questo modello è stato esportato in tutta la Toscana, ma dobbiamo allargarlo definitivamente a tutta l’Italia perché l’educazione alimentare parte dalla ristorazione pubblica - ha aggiunto -. È un dovere morale portare nelle mense delle scuole di tutta Italia i prodotti che vengono dai nostri territori. La vera educazione alimentare comincia dalla scuola”.

Agricoltori al Nelson Mandela Forum (fonte Facebook)

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