Calenzano: lavoratori da 4 mesi senza stipendio, è assemblea permanente | FOTO

Hanno facce stanche i lavoratori della ‘Central Security Group’. Da cinque giorni dormono in una stanza di un prefabbricato di Calenzano, in via del Pratignone, dove ha sede la società per cui lavorano. Sono in assemblea permanente dal 21 giugno, presidiano i locali 24 ore su 24, come ennesima forma di protesta per chiedere il rispetto di un sacrosanto diritto: ricevere lo stipendio. “Da quattro mesi non veniamo pagati - spiega Luca Bevilacqua, una delle nove guardie giurate del gruppo -, l’ultimo stipendio percepito è quello di gennaio”.

Ieri mattina nella sede della C.S. Group oltre Luca c’erano Vincenzo, Gaspare, Leonardo. Vincenzo ha due figli e un mutuo da pagare, Leonardo un fratello disoccupato. Dormono su materassini gonfiabili, consumano i pasti grazie a un fornellino elettrico. Uno di loro mostra le foto della sistemazione di fortuna approntata all’interno della struttura. Vederla di persona non si può, perché ieri hanno fatto entrare alcuni giornalisti e la proprietà ha denunciato e sospeso dal lavoro Luca, che è anche delegato Uil.

“Un atteggiamento inqualificabile, non ho mai visto niente di simile nella mia esperienza sindacale”, tuona Salvo Carofratello, segretario provinciale di Fisascat Cisl. “Colpiscono me per intimorire chi ha una situazione di lavoro più precaria, per scoraggiare dal partecipare alle proteste”, spiega ancora Luca. Nonostante ciò continuano a svolgere il loro lavoro, pur in condizioni limite. “Non possiamo esercitarci a sparare perché non è stato pagato il poligono alle Cascine, abbiamo divise e scarpe logore”. Ma non solo. “Le macchine con le quali dovremmo lavorare sono state pignorate, perché senza assicurazione”. E le inadempienze della proprietà non finiscono qui. “Hanno migliaia e migliaia di debiti non pagati – assicurano le guardie -, per l’affitto della sede, con i meccanici. La proprietà vuole creare un altro gruppo".

Negli ultimi mesi Luca, Gaspare e gli altri hanno scioperato, fatto presidi, manifestato sotto la prefettura di Firenze, ma si sentono abbandonati. “Dalle istituzioni silenzio assoluto. Nessuno è venuto a trovarci”. Loro però non mollano, la determinazione è più forte della stanchezza. “Passeremo dall’assemblea allo sciopero permanente, almeno fino al 12 luglio”. Quel giorno si pronuncerà il Tribunale di Prato su un’istanza di insinuazione al fallimento. I lavoratori, nel frattempo, oltre a non vedere un quattrino da mesi, devono anche subire le beffe della dirigenza. “All’ennesima mia richiesta di pagamento - racconta Luca -, un responsabile mi ha risposto così: ‘Volete i soldi? Fate una rapina, le pistole le avete’ ”. Davvero troppo.