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Cronaca

Nubifragio, allagamento in viale Belfiore: imputata una colata di cemento

Critiche a Palazzo Vecchio dopo l'allagamento di viale Belfiore: nel mirino alcune "colate di cemento" che avrebbero occluso le caditoie. Alla conta dei danni vanno aggiunte anche sei scuole

La polemica sul nubifragio non si ferma. Da una parte Palazzo Vecchio, che imputa tutta la vicenda alla enormità dell’evento naturale mettendo sul banco degli imputati il servizio meteo, dall’altra l’opposizione che punta il dito contro la poca prevenzione e la cattiva gestione del sistema fognario cittadino. Anche se tutti gli schieramenti politici hanno posto l’accento sulla prontezza dell’amministrazione e della protezione civile nel gestire l’emergenza, sul piano delle responsabilità la questione è ben diversa e le parti sono lontanissime.
“Ben venga una maggiore manutenzione – ha affermato l’assessore alla mobilità Massimo Mattei – ma al di là di due o tre criticità forti, come viale Belfiore o la Fortezza e le diverse cantine allagate, la città ha tenuto, anche se si sono presentate diverse situazioni difficili. Se analizziamo bene quello che è successo non possiamo tener conto dello straordinario evento che ha colpito Firenze, stiamo sempre parlando di ottantatré centimetri di acqua caduti in poco meno di tre ore, un evento clamoroso, unico negli ultimi cinquanta anni.
Grazie al gran lavoro di tutti, protezione civile, pompieri, polizia municipale, Quadrifoglio, questa (ieri) mattina il grosso delle criticità era risolto e le più importanti arterie della circolazione erano transitabili”. I vertici di Palazzo Vecchio hanno tenuto a sottolineare che il cortocircuito, in cui è incappata la città domenica pomeriggio, è stato determinato da previsioni meteo errate, che hanno sottovalutato l’entità della perturbazione.
“Le notizie meteo in nostro possesso – ha proseguito Mattei – indicavano che sulla città al massimo sarebbero caduti venticinque millimetri di acqua, un classico temporale estivo, invece è accaduto un evento di una portata incredibile. Il meteo oggi è una scienza piuttosto esatta, è chiaro che in questo caso ci sono stati una serie di errori, soprattutto su Firenze. Per questo non abbiamo attivato preventivamente lo stato di allerta, ma solo in corso d’opera; il piano di intervento, tuttavia, è stato veramente impeccabile, ho potuto costatare personalmente un’organizzazione davvero importante”.

un carrellata di alcuni tombini ostruiti in zona Belfiore

Qualcosa comunque non è andato, domenica a caldo fu lo stesso Renzi a dichiararlo apertamente; l’acqua in zona Belfiore era davvero troppa. Cosa è successo allora: la responsabilità maggiore, anche se ancora nell’attesa che l’indagine interna voluta da Renzi deve chiudersi, pare sia da imputare ad una colata di cemento che ha ostruito alcuni tombini e caditoie nei pressi del cantiere di viale Belfiore; una cosa vecchia, una storia di un albergo mai fatto, già segnalata più volte dai cittadini della zona, anche attraverso lettere indirizzate al comune.  I pochi tombini non ostruiti non hanno retto alla portata dell’acqua, così il livello è salito, spaventosamente.
“E’ vero – ha ammesso Mattei – pare che molti dei disagi di viale Belfiore siano stati determinati da quel cantiere, e pare che sia Publiacqua che Quadrifoglio lo avessero segnalato. Comunque, c’è un’inchiesta comunale in corso, attendiamo le conclusioni”.

Sul banco degli imputati, quindi, è salita anche Publiacqua, tirata in ballo da più parti e da più voci, anche perché, da qualche mese, spetta all’azienda del servizio idrico fiorentino la gestione e la pulizia dei tombini e delle caditoie per quel che riguarda materia liquida, mentre il resto è rimasto ed è competenza di Quadrifoglio. “Perché Publiacqua non ha pulito i tombini, non li ha svuotati periodicamente?  – si domanda il capogruppo del Pdl, Giovanni Galli - Perché è necessario l’evento straordinario per evidenziare i problemi, non sarebbe più logico amministrare meglio l’ordinario. Non credo che sia un problema di risorse, anche perché Publiacqua ha un bilancio di molto in attivo”. Per quel che riguarda il servizio meteo, Galli è stato lapidario: “sia per la nevicata, sia per il nubifragio di domenica, il vostro servizio meteo ha sbagliato e di molto i calcoli; forse è il caso che rinnoviate le vostre fonti”.  

Criticissimo il consigliere Tommaso Grassi che per quel che riguarda la manutenzione ha picchiato duro: “la situazione che si è venuta a creare a Firenze è pura responsabilità di chi, non solo non ha provveduto a levare il cemento dai tombini, ma che non facendo più anche la minima ed indispensabile manutenzione ordinaria dei tombini e delle caditoie ha costretto intere zone della città a stare sott'acqua”.  
Oggi è anche il giorno della conta dei danni. Alle cantine allagate, alle attività ed agli studi commerciali posti al piano terra che stamani erano zuppi d’acqua, alle auto danneggiate, ieri mattina, a questa lista, si sono aggiunti i danni che il nubifragio ha provocato in sei scuole di Firenze.  La scuola più colpita è la Rodari (peraltro un edificio per cui sono stati stanziati già centonovantamila euro per lavori di manutenzione straordinaria che partiranno alla fine dell’anno scolastico): le foglie dei platani vicino all’edificio hanno ostruito le grondaie, questo ha determinato la fuoriuscita dell’acqua piovana che è andata ad infradiciare i pannelli perimetrali del controsoffitto. I tecnici comunali hanno escluso che le infiltrazioni abbiano determinato danni e criticità alle strutture portanti dell’edificio. Una volta sostituiti i pannelli gli alunni potranno tornare in classe.

Un altro istituto danneggiato è la scuola dell’infanzia Agnesi: l’acqua, che non è potuta defluire a causa dei pozzetti ostruiti, è entrata all’interno del cortile e si è spinta fino al pavimento delle sezioni scolastiche. Le lezioni nell’istituto, comunque, dovrebbero riprendere oggi. Problemi di infiltrazioni, infine, anche se in misura ridotta, per le scuole Anna Frank, Marconi e Vittorio Veneto e per l’asilo nido Pollicino: in tutti questi casi le aule sono state subito asciugate e ripulite.
 

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