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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Parla nonna Renzi: "Tiziano non dice bugie, Matteo l'ha sempre avuta vinta"

"Siamo gente perbene, mio figlio perseguitato per colpa della politica. Massoni? Non ne capisco"

"Matteo va d'accordo con il padre, certo il carattere è quello lì. E poi quando era piccolo Tiziano non c'era mai perchè lavorava sempre fuori. E il ragazzo alla fine riusciva sempre ad averla vinta". Il "ragazzo" che non è mai stato "accomodante" è l'ex premier Matteo Renzi, raccontato, in una intervista rilasciata sulle pagine del Corriere della Sera, dalla nonna Anna Maria Pandolfi dopo la pubblicazione da parte de Il Fatto Quotidiano della telefonata con suo figlio Tiziano Renzi. Ma il padre del segretario Pd ha mentito? "Eh ci mancherebbe... Non l'ha mai dette le bugie. Nemmeno da bambino. Anzi. Lui vorrebbe che si facesse subito il processo così può far vedere che non ha fatto niente", risponde la Pandolfi.

Matteo e il "babbo", assicura la signora Anna Maria, non hanno "mai litigato" e poi "ma chi l'ha detto che Matteo del padre non si fida? E' che c'è tutto questo rumore. I giornali. Lo dice anche Tiziano, da quando il ragazzo è su...". Su dove? Al "governo, la politica. Da allora - dice - il mi' figliolo non ha più pace. Si ritrova anche quelli che gli fanno le fotografie sotto casa. S'inquieta, s'inquieta. S'è anche sentito poco bene. Ma noi siamo una famiglia per bene. A me e l'altro mio figlio non c'hanno potuto trovare niente. Lui è vigile urbano. Cercavano, cercavano...". Cosa cercavano? "Ah, boh. I massoni? Di queste cose non ne capisco, io facevo la sarta, poi ho fatto la mamma. Ma qui c'è solo gente a posto, via - conclude -. Lo fanno solo perché Matteo vuole tornare su". 

Intanto Matteo Renzi passa al contrattacco sui social e nel "Matteo risponde" di ieri su Facebook: "Politicamente parlando le intercettazioni pubblicate mi fanno un regalo", ha scritto ieri. In tanti malignano sul fatto che Renzi abbia usato toni e parole studiati a tavolino sapendo di essere probabilmente intercettato, ma il segretario Pd pubblicamente si scusa per il modo in cui tratta il pade: "Umanamente (le intercettazioni, ndr) mi feriscono perché in quella telefonata sono molto duro con mio padre. E rileggendole mi dispiace, da figlio, da uomo. Da uomo delle istituzioni, però, non potevo fare diversamente".

Nel tardo pomeriggio, infine, ha inviato una newsletter ai suoi sostenitori (sopra la foto allegata alla email), di nuovo sullo stesso argomento. "Tutte le volte che risaliamo nei sondaggi - scrive sempre Renzi su Facebook - arriva un presunto scandalo a buttarci giù. Forse butterà giù i sondaggi, forse. Ma di sicuro non butterà giù il nostro morale. Perché non non ci fermeranno nemmeno stavolta". 

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