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Cronaca

Tav, l'autore Ivan Cicconi: "La stazione Foster è un'assurdità"

L'autore de "Il libro nero della Tav" a Firenze criticissimo sui costi dell'infrastruttura e l'effettiva utilità della stazione sotterranea

Ivan Cicconi autore de “Il libro nero dell'alta velocità, ovvero Il Futuro di Tangentopoli diventato storia” ieri era a Firenze, ospite di Ornella De Zordo (perUnaltracittà). Una tavola rotonda con al centro un tema dibattuto, la questione Tav. Una discussione che sta toccando Firenze da molto vicino. La Tav, infatti, oltrepasserà Firenze attraverso un doppio tunnel sotterraneo lungo oltre sette chilometri. Tunnel ma anche stazione dedicata ai treni velocissimi nell’entroterra: la dibattutissima Foster. Ritardi, accordi saltati, slittati, una cronoprogramma lavori che è un ricordo. Tuttavia i lavori, per quella che si preannuncia una delle più imponenti infrastrutture cittadine di sempre, sono ai nastri di partenza. L’enorme fresa Monnalisa, color viola, è in fase di assemblaggio nel cantiere di Campo di Marte. Prima dell’estate, dicono i responsabili dei lavori, i giganteschi dischi dentati dovrebbero cominciare a roteare.

Cicconi, tutto pronto o quasi, ma quanto costerà il nodo di Firenze agli italiani?
“Quanto costerà il nodo fiorentino, lo sapremo purtroppo tra qualche anno, quando termineranno i lavori. Si è ricorsi al contraente generale, un istituto contrattuale che consente di far lievitare i costi a dismisura come è già stato acclarato per le tratte. In questo senso la Tav nel 1991 doveva costare 28mila miliardi, allora. Oggi si stima che, con un errore massimo del 3%, alla fine l’infrastruttura complessiva costerà al Paese oltre 93 miliardi di euro, con un rincaro medio del 400%. Qui a Firenze è stata poi realizzata un’invenzione straordinaria: siamo l’unico paese al mondo che sta realizzando una stazione dedicata per l’alta velocità. Che qui è una vera e propria contraddizione in termini: se vogliamo accelerare i percorsi e i tempi di percorrenza degli utenti, non si costruire una stazione dedicata per l’alta velocità scarsamente integrata con le stazioni storiche della città in cui si scambiano o si prendono altri treni. In questo modo ovviamente i tempi si aggiungono e non si accorciano”.

Ma non è funzionale al sottoattraversamento di Firenze?
No, è il contrario. Le Ragioni del sottoattraversamento fiorentino derivano soprattutto dalla scelta di realizzare la stazione dedicata sotterranea, che ripeto è una pura e semplice invenzione, un’assurdità, se non per il fatto che rappresenta un affare. La stazione Foster non è funzionale per la mobilità ma è sostanzialmente un centro commerciale, un affare nel centro di Firenze.

Invenzione, assurdità, può spiegarci meglio?
“L’assurdità di queste scelte è dimostrata dal fatto che nel 1991, il progetto preliminare presentato da Fs prevedeva giustamente, nel caso di Firenze, un passaggio a raso della linea Alta Velocità. Per il semplice motivo che qui, oltre alla stazione principale di Santa Maria Novella, ci sono altre tre stazioni significative e soprattutto passanti; adatte quindi al passaggio dell’Alta Velocità, con risparmi di tempi notevoli. A differenza di Santa Maria Novella sono stazioni, infatti, in cui non è previsto l’andata e ritorno (l’entrata e l’uscita). Ed infatti la stazione Foster sarà una stazione passante, che si aggiunge alle tre stazioni passanti e significative sulle quali attualmente passa il Freccia Rossa ed il Freccia Argento, garantendo già il servizio Alta velocità. Per questo è un’opera assolutamente inutile”.

Da chi è stata voluta?
“E’ stata consigliata probabilmente dal Comitato per i nodi dell’Alta Velocità, costituito nel 1992 dall’A.d. di allora Lorenzo Necci, del quale facevano parte, tra gli altri, Susanna Agnelli, Renzo Piano, Giuseppe De Rita. Un Comitato per i nodi che non ha fatto assolutamente nulla se non consigliare la realizzazione di nuove stazioni, accolte però di buon di grado dagli amministratori locali che hanno colto l’occasione per presentarla alla stampa nel 2003, annunciando in quella data la conclusione del tutto entro il 2009. Ancora dobbiamo partire.

 

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