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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Tav: i comitati contro il tunnel fanno 'irruzione' in Consiglio regionale

Il Consiglio comunale è stato sospeso dalla protesta dei No tunnel. Chieste le dimissioni del presidente Rossi. Intanto la procura esclude qualsiasi pericolo per la scuola Rosai

Gli indagati, le ipotesi di reato, il sequestro della ‘talpa’ Monna Lisa. L’inchiesta della procura di Firenze sui cantieri Tav ha fatto molto rumore in città. E questo pomeriggio i fatti giudiziari del nodo ferroviario fiorentino dedicato a i treni dell’Alta Velocità è stato oggetto di dibattito in Consiglio regionale. E non sono mancate le polemiche. Durante il dibattito infatti si sono presentati alcuni esponenti del Comitato No tunnel Tav urlando slogan e esponendo cartelli contro l’opera. Ma non solo, i rappresentanti del Comitato hanno chiesto le “dimissioni del presidente della Regione Enrico Rossi” per “omissione di controllo pubblico”.

In aula l’assessore toscano ai trasporti Luca Ceccobao aveva appena terminato una comunicazione sullo stato di attuazione del nodo fiorentino. I rappresentanti dei comitati hanno protestato per alcuni minuti e sono stati invitati a togliere i cartelli o a lasciare l’aula. La seduta quindi è stata momentaneamente sospesa dal vicepresidente Giuliano Fedeli e i lavori sono ripresi quando i comitati hanno abbandonato la sala consiliare.

CECCOBAO – E proprio prima delle protesta in aula l’assessore ai trasporti aveva scandito con forza la posizione della Regione: “In seguito all'interruzione dei lavori del nodo fiorentino dell'alta velocità, chiediamo un intervento urgente del Governo, trattandosi di un'opera strategica di interesse nazionale, al quale abbiamo richiesto con urgenza un incontro. I ritardi causati da eventuali illeciti costituiscono un danno per la Regione Toscana, per le imprese e per i cittadini toscani”.

L’assessore ha ricordato che “lo scorso 17 gennaio la Procura di Firenze, nell’ambito di un'inchiesta sul nodo Av, ha proceduto al sequestro della trivella, denominata Monna Lisa, bloccando così i relativi lavori di scavo”. In particolare, “i fatti contestati, da quanto si apprende sugli organi di stampa riguarderebbero, in particolare, la trivella, nonché l’abusivo smaltimento di rifiuti” e “se confermati, ci troveremmo di fronte a fatti gravissimi, sui quali è necessaria fare quanto prima la massima chiarezza”.

Per l’assessore “laddove confermati nel corso del procedimento, risulterebbero imputabili a Rete Ferroviaria Italiana, Italferr (la società del Gruppo Fs che opera nel campo dell'ingegneria dei trasporti ferroviari) e Nodavia (società consortile per azioni che sta realizzando i lavori), in quanto conseguenza immediata e diretta di negligenza, imprudenza ed imperizia nella direzione e realizzazione dei lavori”.

CONTROLLI – Durante la relazione Ceccobao ha affrontato anche il capitolo controlli, quelli che secondo i Comitati contro l’’opera sono stati colpevolmente tralasciati. Per l’assessore invece  la Regione Toscana ha avuto “un comportamento rigoroso ed attento per la parte che le compete, il quadro che si evince dalle indagini e le immediate conseguenze di ritardo nel proseguimento dei lavori, fanno emergere una situazione molto grave, che necessita di risposte quanto mai rapide ed esaustive”.

NESSUN PERICOLO ALLA ROSAI – E sulla vicenda Tav, sempre oggi, la procura di Firenze ha voluto far chiarezza sulla scuola media Ottone Rosai. Ieri la lettera delle madri degli alunni preoccupate per l’incolumità dei propri figli. Un scritto di fuoco dedicato al sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Oggi i magistrati hanno preso la parola escludendo “in maniera categorica che sia i bambini sia la struttura della scuola Ottone Rosai corrano o abbiano corso qualsiasi tipo di pericolo”.

Protesta dei NoTunnel Tav in Consiglio regionale

Dagli atti era emerso che durante i lavori preliminari di scavo si sono verificati “crepe e spostamenti dell'edificio” dell'istituto fiorentino, che comunque non hanno determinato “un pericolo di crollo”. “Abbiamo immediatamente provveduto a nominare un consulente allo specifico scopo di verificare la stabilità della struttura – viene spiegato oggi dalla procura –. I risultati escludono in maniera categorica che ci sia stato qualcosa che possa aver messo in pericolo lo stabile e, quindi, studenti, insegnanti e personale scolastico”.

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