Boutique del centro storico vendeva borse griffate contraffatte
La guardia di finanza ha scoperto un giro di contraffazione nato tra una boutique del centro ed alcuni laboratori di pelletteria in provincia. Le borse venivano vendute nei pressi di piazza Signoria
Smantellata una filiera del falso tra la provincia di Firenze e Macerata. La merce veniva venduta in una boutique del centro storico nei pressi di piazza Signoria. Il negozio gestito da un iraniano vendeva finte borse Hermes, modello Birkin, Kelly, Evelyn, Jige che per linea aziendale vengono commercializzate solo nel circuito dell’omonimo marchio.
Da qui, si è risaliti ad un magazzino e quattro laboratori: tre nell’hinterland fiorentino ed uno in provincia di Macerata. L’operazione ha portato al sequestro di 30.045 pezzi di merce contraffatta, tra borse, minuteria metallica, cartamodelli, foto e macchinari per la produzione. Le borse sottoposte a sequestro ricalcavano la forma di quelle dalla famosa griffe. Infatti, sulla base delle disposizioni del Codice di Proprietà Industriale, può costituire oggetto di registrazione anche la forma del prodotto.
SCANDICCI – E’ stato rintracciato un magazzino di Scandicci, in via dei Pratoni gestito da un italiano. Sono state trovate 279 borse e 600 accessori pronti per essere venduti. Dall’esame della documentazione ritrovata, contabile ed extracontabile, si è potuti risalire ad alcuni laboratori di produzione. Tre in provincia di Firenze: a Calenzano gestito da una cittadina cinese, a Fucecchio e a Scandicci gestiti da due italiani.
Un altro laboratorio, sempre di un imprenditore italiano, è stato trovato a Mogliano in Provincia di Macerata. Al l’interno sono state rinvenute vere e proprie linee di produzione di oggetti di “alto livello” di pelletteria, principalmente del marchio Hermes ma anche Louis Vuitton e Burberry.
Nei locali è stato rinvenuto il necessario per produrre borse simili alle originali, al punto da creare difficoltà di riconoscimento dei falsi persino ai periti delle case produttrici chiamate a periziare la merce.
COSTI - Le borse avevano un costo alla produzione che si aggirava su 100/150 euro a borsa. L’intermediario le rivendeva a 200/300 euro. Presso il negozio il prezzo di vendita al pubblico si aggirava intorno a 650/700 € ed oltre, a seconda del tipo di materiale di produzione circa 1/4 – 1/5 del costo reale.
Denunciate sei persone per produzione e commercio di merce contraffatta che rischiano una pena che prevede la reclusione fino a quattro anni ed una multa fino a 35mila euro. Le indagini proseguono al fine di ricostruire l’ammontare complessivo della produzione e commercializzazione dei prodotti contraffatti sino ad oggi effettuata dalle imprese coinvolte dalla loro costituzione sino ad oggi, utile a quantificare l’ammontare dell’evasione fiscale perpetrata.