‘Ndrangheta in Toscana: sequestri per oltre 43 milioni di euro, cinque arresti
Arrestate cinque persone per trasferimento fraudolento di valori
All’alba si chiusa un’operazione volta al contrasto delle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Toscana, coordinata dalle procure distrettuali antimafia di Firenze e Reggio Calabria, condotta per oltre due anni dai finanzieri di Pistoia e dal G.I.C.O. di Firenze. Il blitz di oggi ha impegnato anche le fiamme gialle di Reggio Calabria, Catanzaro e Lamezia Terme oltre agli uomini della Dia. Il gip di Firenze ha disposto 5 ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e tre ai domiciliari, per trasferimento fraudolento di valori aggravato da finalità di agevolazione mafiosa oltre a disporre il sequestro di beni per oltre 43,8 milioni di euro tra Toscana e Calabria.
Stamani i dettagli dell’indagine dell’operazione, denominata 'Ammit', nome della figura mitologica egiziana legata al 'giudizio' dei defunti dopo il trapasso, sono stati illustrati dal procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi al fianco del procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho. Accanto ai due magistrati il comandante regionale della GdF toscana Giuseppe Vicanolo e il capo centro della Dia di Reggio Calabria Gianfranco Maria Ardizzone.
Adesso continueranno le verifiche sui numerosi rapporti finanziari e bancari, 144 in tutto, emersi dopo i provvedimenti disposti dal gip. Infatti si vuole capire se siano state eluse delle normative.
ROSSI - Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha espresso il suo apprezzamento per i risultati ottenuti nell'operazione: "Magistratura e forze dell'ordine hanno assestato un altro colpo ai tentativi di infiltrazione mafiosa in Toscana. La puntuale attività di indagine ha segnato un nuovo importante risultato in difesa della legalità''.
''Il lavoro della magistratura - ha detto il presidente - è fondamentale per contrastare il disegno della criminalità organizzata di insediarsi nel nostro territorio, inquinandone la vita economica e sociale. E' un impegno che potrà sempre contare sul contributo attivo delle istituzioni e della società civile toscane''.
