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Cronaca

Firenze, come nasce il colore viola

E' il colore della squadra regina di Firenze, inconfondibile nella sua tonalità accesa. Ma come si diffonde il viola nella culla del Rinascimento? Per rispondere dobbiamo tornare indietro di qualche secolo.
Al numero 18 della prestigiosa via della Vigna Nuova sorge il celebre Palazzo Rucellai, progettato da Leon Battista Alberti e realizzato a partire dal 1446 dall'architetto Bernardo Rossellino. I membri della casata Rucellai facevano parte di ben due delle corporazioni fiorentine, rispettivamente l'Arte della Lana e della Seta, certo tra le più potenti della città. Il prestigio e la ricchezza di questa famiglia però ha un'origine decisamente particolare.

Si racconta che un loro antenato, tale Alemanno del Giunta, durante un viaggio nel lontano Oriente scese sa cavallo per espletare i suoi bisogni. In quel momento si accorse come al contatto con la sua urina, un'erba selvatica che cresceva lì intorno assumeva pian piano un colore violaceo tutto particolare. Un viola carico e deciso, mai visto fino ad allora, che certo avrebbe riscosso un immediato successo nei mercati mediterranei. Alemanno decise così di importare a Firenze una grande quantità di quell'erba selvatica, che per via della sua caratteristica particolare venne ribattezzata come “oricella”, finendo per essere largamente impiegata nella tinteggiatura di stoffe e panni. E' proprio nella zona degli orti oricellari, il cui nome è rimasto invariato fino ai giorni nostri, che questa particolare erba veniva coltivata in larghissima quantità.

Grazie a questo colpo di fortuna, unito alle indiscutibili abilità commerciali dell'uomo, la famiglia di Alemanno divenne in breve tempo una delle più ricche di tutta Firenze. E per non dimenticare cosa aveva reso possibile il loro incredibile successo, decisero di cambiare nome in “Oricellari”, successivamente ingentilito nella versione “Rucellai”. 

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