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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Signa

Museo cerca direttore, ma è polemica per lo stipendio: “6000 euro l'anno, un'umiliazione”

La denuncia da parte dell'associazione: "Una vita di studi non riconosciuta a livello economico"

Cercasi direttore museale. Stipendio annuo: 6000 euro lordi. L'avviso, pubblicato pochi giorni fa, è del Comune di Signa, che ha indetto un bando pubblico per l’affidamento di un incarico di collaborazione esterna ad alto contenuto di professionalità per la direzione scientifica del Museo Civico della Paglia di Signa. Un annuncio di lavoro che ha scatenato qualche polemica, in quanto il compenso è ritenuto “umiliante”. 

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Lo denuncia l’associazione “Mi Riconosci”, che dal 2015 combatte lo sfruttamento e lo svilimento dei professionisti e delle professioniste operanti nel settore culturale. “Si tratta dell'ennesimo bando vergognoso – dichiara Gaia Ravalli di “Mi Riconosci” -. Si cerca una figura professionale ad altissima specializzazione. Questo significa una vita di studi, che tra l'altro si pagano caro, non riconosciuta a livello di compenso. Stiamo parlando di 6000 euro lordi in regime di partita Iva. Un'umiliazione”. 

Aperto nel 1997, il Museo della Paglia ha goduto di un recente e completo rinnovamento terminato il 10 giugno 2023 per un totale di 227.000 euro. Al vincitore del bando spetteranno molteplici compiti: dalla co-definizione del  progetto culturale e istituzionale del Museo, al sovrintendere conservazione, ordinamento, studio delle collezioni, attività didattiche ed educative, coordinando gli operatori preposti. Ma dovrà anche occuparsi della valorizzazione e comunicazione, di progetti di ricerca e documentazione, di inventariazione e di catalogazione, dei programmi di manutenzione, di conservazione e restauro, dei progetti di mostre. E ancora: dovrà elaborare i documenti programmatici in ordine alla progettazione e al coordinamento delle varie azioni, gestire prestiti e proposte di acquisizione, e tanto altro. Insomma, di fatto al vincitore sarà richiesto di espletare le funzioni di direttore, curatore e regista insieme. 

“Ma non è tutto – denuncia l'associazione -. Assieme alla domanda di ammissione, il candidato dovrà allegare un dettagliato progetto che illustri le modalità con cui intende affrontare i diversi ambiti in carico alla futura direzione: promozione e comunicazione; conservazione, inventariazione e catalogazione; pianificazione. Di fatto, per partecipare al bando, si richiede l’elaborazione di una linea progettuale articolata sui principali fronti di intervento, a titolo completamente gratuito”. 

Nessun cenno viene fatto al monte orario, mentre viene scritto che il direttore potrà anche lavorare da remoto. “Se le istituzioni pubbliche sono le prime a calpestare i diritti delle persone siamo messi davvero male – continua Ravalli -. Purtroppo si tratta di un problema diffuso. Si misura l'utilità di un lavoro con un metro di redditività economica, e quindi agli studi umanistici spesso non si riconosce il giusto valore. Le logiche di mercato non si possono applicare a realtà come i musei, ma anche le biblioteche o gli ospedali dove i medici sono sotto pagati ad esempio. Questo è un problema gigantesco, perché su queste figure si regge la nostra società”.

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