rotate-mobile
Cronaca Centro Storico / Corso dei Tintori

“Il Comune chieda scusa ai turisti multati sul bus: questa non è accoglienza”

Sanzionata una coppia di spagnoli con figlia febbricitante. “Trattati da delinquenti mentre cercavano di fare il biglietto, con l'app che non andava e le indicazioni introvabili per via della ressa”

"Lavoro nei musei e vedere la gente trattata così...". Silvia Gianatti è un fiume in piena. Martedì pomeriggio, in quella che sarà ricordata come la giornata da 'bollino nero' per il traffico fiorentino, ha assistito ad un uso della legge che sarebbe stato eccessivo nei confronti di due turisti spagnoli, costretti a pagare una multa da più di 100 euro perché non avevano il biglietto sul bus. “Avevano chiesto come fare per comprarlo e lo stavano facendo – osserva – ma son stati trattati da delinquenti perché l'app andava a rilento e non c'erano ancora riusciti. Tutto questo mentre cercavano di calmare la figlia nel passeggino con la febbre”.

Il fatto

I turisti spagnoli sono saliti sul C3 in Corso dei Tintori, in una fermata dove i passeggeri in attesa del bus erano stretti l'uno con l'altro per cercare in qualche modo riparo dalla pioggia persistente che cadeva copiosamente. “Alle 17,30 passa il primo bus ma non si ferma – ricorda Gianatti – poi arriva una giovane coppia, con le giacche tutte bagnate, che cerca indicazioni con una bimba nel passeggino che piange. Alle 17,49 arriva l'autobus e saliamo tutti, compresa la giovane coppia che chiede subito all'autista come fare il biglietto. Gli viene detto di farlo su app. Sono spagnoli, giovani, dai visi stanchi, la bambina non smette un secondo di piangere. Li vedo scaricare la app e attivarsi per fare il biglietto”. Ma alla prima fermata, salgono due controllori. “Chiedono i titoli di viaggio – prosegue – Mostrano la app che sta caricando la richiesta, cercano di spiegarsi, con un ottimo inglese. Vengono fermati. Non hanno il biglietto, multa. Anzi due. E se non pagano subito, riceveranno la multa in Spagna raddoppiata: 240 euro, sentiamo tutti. L'autista, chiamato in causa, subito dice di non voler essere coinvolto e che la gente si deve informare”.

La reazione dei presenti

I due turisti restano sconcertati, oltre a mostrare palesemente i segni della stanchezza, sfiniti dal continuo pianto della bambina. “È evidente che non vogliono sentirsi trattare come delinquenti – aggiunge Gianatti – sono persone preoccupate che vogliono solo tornare in camera per occuparsi della bambina. E non hanno mai avuto intenzione di viaggiare gratis. La mamma della bambina ha le guance rosse, quasi piange, alza il tono di voce esausta e il controllore subito chiede l'intervento delle forze dell'ordine. Il marito allora paga, la accarezza, lei ha le lacrime agli occhi, la bambina continua a piangere mentre il padre rinuncia a discutere oltre e le canta una canzone”. I presenti, prendono subito le difese della coppia. “Tutti abbiamo cercato di spiegare a queste giovani controllori che non è accoglienza questa – precisa – ma le risposte variano da 'in Spagna c'è internet', 'chi non ha il biglietto deve pagare', 'davanti alla fermata c'è il tabaccaio'. Che davanti in realtà non è perché c'è la Biblioteca Nazionale e il tabaccaio è a 150 metri. Senza ovviamente capire cosa significa fare 150 metri sotto la pioggia, con una bambina che piange, in una città straniera e, soprattutto, che questa informazione alla fermata non si trova”.

Una risposta dal comune

Gianatti ha subito scritto al sindaco e all'assessore per segnalare l'accaduto. “Per farvi capire il disagio che abbiamo provato tutti – spiega – una ragazza aveva subito tentato di fare una colletta per pagare la multa ai due turisti. Ho scritto al sindaco e all'assessore alla mobilità per chiedergli di fare qualcosa: contattate questi due turisti e fategli cambiare idea sulla città, che immagino ora non sia proprio bellissima. Dovremmo chiedergli scusa. Magari è stata una congiuntura strana per tutti. Le controllori non sono state maleducate ma sembrava avessero a che fare con dei delinquenti. Capisco che chi sbaglia paga ma questi hanno provato in tutti i modi a pagare. Alla fermata c'è un piccolo cartello con gli orari dove a piè di pagina ci sono le indicazioni e dietro come fare per acquistare i biglietti. Ma essendo un prisma a base triangolare, sulla strada sono visibili solo i due cartelli con gli orari. Sempre che uno immagini che ci sia un'altra facciata, occorre infilarsi tra la finestra aggettante e il palo per vederlo e con la ressa che c'era, in un momento dove saremmo state 500 persone ad aspettare, era praticamente impossibile notarlo. Questo dovrebbe essere un servizio. Ma non lo è stato”.

Fermata dell'autobus in Corso de' Tintori

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Il Comune chieda scusa ai turisti multati sul bus: questa non è accoglienza”

FirenzeToday è in caricamento