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Mugello, cocaina usata per pagare i conti del ristorante

Operazione antidroga dei carabinieri. Eseguite otto misure cautelari e perquisizioni a Vicchio, Dicomano e Firenze

Stamani si è conclusa un’operazione dei carabinieri, denominata "Giotto", che ha portato a bloccare un’intensa attività di spaccio di cocaina nei comuni di Vicchio e Dicomano. Otto i provvedimenti cautelari eseguiti. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia Ettore Squillace Greco,  ha preso il via agli inizi del 2014 quando gli uomini dell’Arma hanno notato l’elevato tenore di vita di 32 albanese che trascorreva giornate intere davanti ai videopoker di un bar di Vicchio, pur non avendo un’attività lavorativa. Dagli accertamenti si scoprirà che manteneva sé stesso e la sua famiglia spacciando cocaina. Famiglia peraltro in parte arruolata nell’attività di smercio della droga. Oltre a lui: la moglie, il suocero, e quattro connazionali. Quest'ultimi tutti residenti a Vicchio. 

Secondo quanto emerso, tutti erano alle dipendenze del 32enne, che dirigeva l’attività illecita nei comuni di Vicchio e Dicomano. Le due piazze erano “curate” dagli appartenenti al gruppo criminale, che si erano rigorosamente suddivisi il territorio senza sconfinamenti. Erano queste le direttive del capo, il quale nell’ultimo periodo aveva anche smesso di effettuare personalmente le cessioni di cocaina, ricevendo gli  ordinativi ed i soldi dai clienti inviando poi in un luogo prestabilito uno dei suoi collaboratori per la  consegna della droga, che generalmente tenevano nascosta in alcuni campi del comune di Vicchio. 

I proventi della droga venivano investiti per fare la “bella vita”: videopoker, aperitivi, pranzi e cene ai ristoranti per sé e la sua famiglia, pasti che in alcune occasioni, in un locale di Dicomano, erano stati addirittura pagati con alcune dosi di cocaina. Lo sviluppo dell’attività da parte dei carabinieri ha portato, nel corso dell’indagine, anche all’arresto dei vari fornitori dell’albanese; l’uomo, infatti, era risultato così ben introdotto nel traffico di droga da poter contare nel tempo su più fornitori. 

La clientela del gruppo criminale, secondo quanto ricostruito, era composta da persone di non giovanissima età, anche insospettabili, per lo più dimoranti nei comuni di Vicchio, Dicomano e Borgo San Lorenzo.  Nel corso di un anno d’indagini, sono stati sequestrati 1,2 kg di cocaina; 4 persone sono state arrestate in flagranza di reato per spaccio di stupefacenti e 22 persone denunciate per reati analoghi; tre denunciati per favoreggiamento personale per aver reso dichiarazioni false ai carabinieri che li interrogavano sul traffico di droga ed uno di questi, un sorvegliato speciale 41enne di Vicchio attualmente in carcere, è stato denunciato per la violazione alle prescrizione della sorveglianza speciale di P.S.  

Al blitz, scattato alle prime luci dell’alba, hanno preso parte 50 carabinieri della compagnia di Borgo San Lorenzo e limitrofe, con l’ausilio di due unità cinofile. Sono quindi scattate le manette per 5 componenti del sodalizio criminale, tra cui il 32enne, tratti in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. In esecuzione dello stesso provvedimento, due persone, tra cui anche la moglie del capo dell’organizzazione, sono state messe agli arresti domiciliari ed una terza è stata sottoposta alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di Vicchio. 
 

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