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Cronaca Centro Storico / Piazzale degli Uffizi

Uffizi, ecco le mostre della stagione 2019-2020

Il museo fiorentino si prepara a mesi di grandi arte: un caleidoscopio di esposizioni tra questo autunno e la prossima primavera

Dodici mesi ad arte con la grande scultura classica, la prima mostra monografica dedicata al pittore ottocentesco Giuseppe Bezzuoli, la contemporaneità romantica di Neo Rauch, una esposizione con antichi manoscritti rubati poi recuperati dai Carabinieri ed anche una speciale rassegna sulla storia e l'evoluzione della calzatura nel corso dei secoli.

Il calendario espositivo delle Gallerie degli Uffizi per il prossimo periodo che va dall’autunno 2019 all’estate 2020 sarà come sempre attento ai gusti e alle curiosità dei visitatori più diversi.

L’archeologia la fa da padrona con ben tre appuntamenti, di tenore diversissimo: Si inizia subito prima di Natale con Ai piedi degli dei. Le calzature dal mondo classico al contemporaneo (Palazzo Pitti, Museo della Moda e del Costume 16 dicembre 2019 - 19 aprile 2020).

Per una volta, l’antichità non si presenta troppo paludata ma presta il fianco a un tema di storia della moda, spazzando tuttavia il campo da ogni frivolezza: diventa indagine sociale, di stile, e giunge fino ai nostri giorni con il design e con la filologia dei costumi nei film “peplum”.

Una delle sale più amate degli Uffizi, quella della Niobe, trova nuova vita e diventa argomento di confronti stilistici tra sculture nella mostra Il mito ritrovato. I Niobidi dagli Horti Lamiani e dalla villa di Valerio Messalla Corvino a confronto, con i recenti ritrovamenti di altre statue dello stesso soggetto, vicino a Ciampino (Uffizi, Sala della Niobe, 18 dicembre 2019 - 15 marzo 2020).

In estate, l’appuntamento ormai fisso nella Limonaia del Giardino di Boboli è con la ricostruzione, virtuale e reale, di una città gioiello dell’Asia Minore: Hierapolis, Signora delle Ninfe. Miti e realtà di una città d’Asia (dal 26 maggio al 18 ottobre 2020) sarà come un viaggio nella Turchia dai tempi dell’Impero Romano a quello Bizantino.

La grande mostra Plasmato dal fuoco. La scultura in bronzo nella Firenze degli ultimi Medici (Palazzo Pitti, Tesoro dei Granduchi, 18 settembre 2019 – 12 gennaio 2020) si apre in concomitanza della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Palazzo Corsini. L’argomento viene affrontato in modo nuovo, con molte scoperte frutto di ricerche nelle collezioni internazionali e negli archivi, e di acquisti sensazionali sul mercato dell’arte da parte delle Gallerie degli Uffizi.

Una delle sezioni è dedicata alle relazioni tra i disegni preparatori e la loro traduzione in bronzo: a questo stesso filone – traduzione del bi- in tri-dimensionale – è in gran parte votata l’importantissima mostra I Cieli in una stanza. Soffitti lignei a Firenze e a Roma nel Rinascimento (Uffizi, Sala Detti e Sala del Camino, 10 dicembre 2019 - 8 marzo 2020), che nasce come reazione alla sventura del crollo del soffitto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma.

Sarà una mostra che servirà a sensibilizzarci ad avere più cura del nostro patrimonio, ma anche un’occasione di godimento estetico, con disegni, modelli e pezzi di soffitti belli e cesellati come oreficerie. E per giunta una scoperta: chi ha mai l’idea, entrando in un salone o in una chiesa, di guardare travicelli e lacunari?

Sempre sul tema della tutela, vista come recupero, come risarcimento di attività criminali, ma anche come celebrazione di una gloria tutta italiana (i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale), è la mostra Storie di pagine dipinte. Manoscritti e miniature recuperati dal Nucleo Tutela del Patrimonio di Firenze (Palazzo Pitti, Sala delle Nicchie, 21 marzo – 23 giugno 2020).

Crimini recenti e storia antica si intrecciano: al paziente – e spesso rischioso - lavoro degli investigatori si somma quello degli specialisti che riconducono frammenti e pagine strappate ai volumi originali di appartenenza, che ritrovano l’esatta collocazione di un codice rubato, che ne ricostruiscono il contesto d’esecuzione e lo scriptorium.

Il secondo, atteso appuntamento dell’autunno è con un personaggio grandioso e controverso: Pietro Aretino e l’arte del Rinascimento (Uffizi, Aula Magliabechiana, 26 novembre 2019- 3 marzo 2020). Ovvero, come un intellettuale e letterato può influire sul gusto di un’epoca e come può rifletterlo.

Saranno esposte opere celeberrime, da Sebastiano del Piombo a Tiziano, oltre a manoscritti e oggetti prestati da musei di tutto il mondo, che segnano l’affermazione della cosiddetta “Maniera moderna” nell’arte. Ad aprire le celebrazioni per la giornata della donna sarà ‘La grandezza del universo’ nell’arte di Giovanna Garzoni (Palazzo Pitti, Andito degli Angiolini, 6 marzo – 7 giugno 2020), che affronta la figura della pittrice da un’angolatura insolita: donna viaggiatrice, a dispetto dei costumi del tempo, la Garzoni è vista come documentatrice di un mondo esotico e meraviglioso, visto nelle collezioni di naturalia d’Europa e trasmesso a Firenze con disegni e dipinti di squisita precisione e dai soggetti sorprendenti.

Si passa all’Ottocento con Giuseppe Bezzuoli (1789-1855). Un grande protagonista della pittura romantica (Uffizi, Aula Magliabechiana e Sala Detti, 2 aprile - 31 luglio 2020). Per la prima volta si rende giustizia a questo importantissimo artista con una mostra monografica, che per giunta offre al visitatore la sorpresa di una serie di opere recentemente acquistate dalle Gallerie degli Uffizi.

E si tratta di autentici capolavori, che al momento in cui vennero presentati al pubblico fecero sensazione in tutta Europa: basta guardare la Eva, che flirta con il serpente standosene seduta, completamente nuda, su un sottobosco umido (è del 1853: dieci anni prima del Déjéneur sur l’herbe di Manet!).

Anche gli spazi ottocenteschi dell’Andito degli Angiolin diventano uno scenario e un’opera d’arte a sé, intesa ad integrare la mostra dell’artista tedesco contemporaneo Neo Rauch, che si aprirà in autunno (Neo Rauch. Opere dal 2006 al 2019. Palazzo Pitti, Andito degli Angiolini, 16 ottobre 2019 – 12 gennaio 2020). Le opere presentate per l’occasione sono infatti state create pensando a quegli spazi, e nel loro spirito in qualche maniera alludono alla grande pittura romantica tedesca.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, commenta: “Con questa scelta di mostre abbiamo tenuto in considerazione tutte le categorie di visitatori. Abbiamo pensato di incuriosirli, di coinvolgerli nella discussione su problemi scottanti come il furto di opere d’arte (i codici miniati) e la tutela (i soffitti del Rinascimento); abbiamo voluto trasportarli dall’Asia Minore dell’antichità al mondo degli intellettuali del Rinascimento; farli spaziare dal mito dei Niobidi all’angoscioso campionario umano di Neo Rauch, uno dei protagonisti dell’arte contemporanea in Europa; far dialogare le sculture della grande stagione barocca fiorentina con gli eventi che accadono adesso in città, come la Biennale di Palazzo Corsini.

"Tutto si basa su ricerche nuove, e spesso anche su acquisti recenti delle Gallerie degli Uffizi, che nei confronti della città, dei visitatori e dei giovani continuano ad attivare un dialogo propositivo. Negli spazi del Museo e del Giardino di Boboli le mostre diventano così uno scambio di idee e un’occasione di crescita consapevole”.

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