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Cronaca

Morte nel 2006 di Luca Raso al Forte Belvedere: “Condotta di colpevole inerzia”

Nelle motivazioni della sentenza con cui si condanna l'ex membro di Palazzo Vecchio si legge che la "responsabilità dell'assessore deve essere individuata proprio nella sua condotta di colpevole inerzia"

Il 2 giugno 2006 lo studente romano Luca Raso morì precipitando per otto metri e mezzo dai bastioni del Forte Belvedere. Una tragedia avvenuta nella struttura comunale, aperta al pubblico per iniziative culturali, a cui seguì un processo arrivato a sentenza il giugno scorso. Con la condanna per omicidio colposo per l’ex assessore comunale Simone Siliani e il direttore delle direzione cultura Giuseppe Gherpelli, rispettivamente a un  anno e dieci  mesi di reclusione.

Adesso arrivano le motivazioni della sentenza in cui si legge che “la fonte di responsabilità penale dell'assessore Siliani deve essere individuata proprio nella sua condotta di colpevole inerzia''.

''Emerge - scrive il giudice Susanna Raimondo - invero, dalle richiamate evidenze istruttorie, un atteggiamento di sostanziale indifferenza rispetto alle problematiche sulla sicurezza, che pure gli erano state chiaramente sottoposte e che, quindi, non avevano per lui alcun carattere di imprevedibilità o di imponderabilità''.

Due anni dopo la morte di Luca Raso, sempre al Forte Belvedere, in circostanze analoghe morì Veronica Locatelli, 37 anni, vicenda su cui è in corso un altro processo.

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